Cagliostro ha oltrepassato la porta rossa, che poi di rosso aveva ben poco. Cattelan è ripartito da lì, dai titoli di coda della serie ideata da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi arrivata all’annunciata conclusione. Un tributo, mercoledì in seconda serata, alla rete che lo ospita e che compare anche nel titolo del suo late night show, ovvero Stasera c’è Cattelan su RaiDue, in onda anche il martedì e il giovedì sempre dopo le 23, che come sappiamo si ispira a celebri programmi dell’intrattenimento statunitense. Anche se Cattelan, dietro l’immancabile scrivania alla David Letterman, ci mette molto del suo. Mercoledì, ad esempio, per mettere un po’ di pepe nell’intervista, come si dice in gergo, si è inventato un colloquio con Fedez a suon di salse al peperoncino sempre più piccanti fino al limite del mangiabile. Il noto cantautore e influencer è stato al gioco come devono stare tutti gli ospiti di Cattelan. Ha solo ecceduto nel linguaggio (troppe parolacce, insomma), anche per prendere in giro Pierluigi Diaco, conduttore di Bella ma’, che nel corso di una recente puntata del suo talk show pomeridiano su Rai 2 ha rimproverato in modo severo una concorrente per un’espressione poco garbata. A parte questo, le interviste del conduttore viaggiano sempre sul doppio binario tra il serio e il faceto, tra spunti di costume, curiosità e stacchi musicali con la band che da tempo lo accompagna, gli Street Clerks. Cattelan, sempre bravo e versatile, si muove con ironia e disinvoltura. Il suo è un modo di fare televisione con leggerezza, che riesce se gli ospiti sono in grado di aderirvi adeguatamente, cosa che l’altra sera è riuscita a Fedez, ma non ci sembra sia riuscita a Marco Giallini, apparso non proprio in forma. Bene, invece, la Giallappa’s Band che qui ritrova il suo ambiente ideale. © riproduzione riservata