Benedire i telefoni cellulari può far bene a noi che li usiamo
venerdì 8 dicembre 2017
Quando, a inizio 1993, presentai su "Il Regno" l'edizione italiana del nuovo Benedizionale approntata dalla Cei, don Alessandro Palermo, attuale parroco della chiesa di San Matteo a Marsala, aveva poco più di cinque anni: non credo fosse abbonato. E tuttavia oggi vedo che condivide – forse per contagio del conterraneo teologo Crispino Valenziano, che collaborò a quell'impresa liturgico-editoriale – il mio apprezzamento di allora. Infatti fa affidamento sull'apposita sezione del Benedizionale rivolta agli impianti e agli strumenti tecnologici per annunciare, tramite i suoi numerosi canali digitali ( tinyurl.com/ybnw9kbt ), che nella sua parrocchia, martedì 12, al termine della Veglia animata dai giovani in preparazione alla festa di santa Lucia, verranno benedetti i telefoni cellulari.
Don Palermo argomenta bene la sua iniziativa a partire dal fatto che, come diceva appunto Valenziano in quel lontano 1993, «noi non benediciamo le cose e gli animali, diciamo bene di Dio che ce li ha dati». La sua specifica attenzione rivolta al telefonino è dettata da una presa d'atto: è «un oggetto che oggi tutti possiedono (anziani, adulti, giovani e perfino bambini) e soprattutto tengono sempre in tasca e spesso tra le mani e sotto i propri occhi». Nessuno dunque ne sminuirebbe l'importanza, ma pochissimi hanno la corretta percezione dei rischi insiti in un utilizzo non consapevole: «Ecco perché una benedizione può fare bene, non al cellulare ma a chi lo usa».
E poiché allo schermo del proprio cellulare ci si rivolge con gli occhi prima che con le dita, ovvero è lo sguardo che entra per primo in gioco, sia dal punto di vista tecnico – per quanto la comunicazione digitale oggi privilegia i contenuti visuali –, sia dal punto di vista morale – a seconda della natura di tali contenuti –, ecco l'idea di inserire il rituale di benedizione nei festeggiamenti per santa Lucia, protettrice della vista e degli occhi, candidata a diventare anche «una speciale guida per un uso corretto e positivo dei nostri smartphone e tablet». Perché no?
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