Barbero e Dante, scintille garantite
venerdì 11 dicembre 2020
Non tutti sanno che l'Alighieri si chiamava Durante e che il nome Dante con cui è diventato famoso in tutto il mondo non fosse altro che un diminutivo, una contrazione, come si usava spesso a Firenze nel Medioevo. Forse sono ancora meno coloro che sanno che il primo biografo del padre della lingua italiana, colui che definì «Divina» la Commedia, ovvero Giovanni Boccaccio, l'autore del Decameron, fosse anche un prete. Lo abbiamo imparato nel seguire ieri in prima serata su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre) il film documentario Alighieri Durante, detto Dante. Vita e avventure di un uomo del Medioevo sotto la guida vivace e coinvolgente di uno storico che ormai spopola in tv, Alessandro Barbero. Ma non solo: abbiamo anche appreso e persino sentito che i sonetti del Dolce stil novo non erano altro che gli antesignani del moderno rap. Ce ne ha dato prova Emme Mash rappando A ciascun'alma presa, e gentil core dalla Vita Nova. Per il resto, Barbero, muovendosi all'interno del Castello di Poppi che domina in provincia di Arezzo la Piana di Campaldino teatro della famosa battaglia tra Guelfi e Ghibellini, ricostruisce una sorta di carta d'identità del Sommo Poeta materializzando le fonti, ovvero dando vita ai cronisti dell'epoca (Boccaccio, Giovanni Villani, Dino Compagni, Leonardo Bruni...) attraverso l'interpretazioni di attori che in qualche modo dialogano con i telespettatori rendendo il tutto meno scolastico, più brillante e attualizzato. A completare il quadro le tante immagini di Firenze con i luoghi danteschi per eccellenza (anche se all'epoca erano molto diversi da come si presentano oggi). In questo modo il docufilm, proposto da Rai Cultura e scritto da Barbero assieme a Davide Savelli per la regia di Graziano Conversano, ricostruisce i primi 36 anni di vita dell'Alighieri, dalla sua infanzia (era nato nel 1265) al momento dell'esilio da Firenze nel 1302. Sono gli anni di formazione del giovane poeta, gli anni in cui incontra Beatrice, in cui combatte come cavaliere a Campaldino e in cui decide di entrare in politica. La Rai arricchisce così l'ampio capitolo su Dante, rintracciabile su RaiPlay, in vista del settimo centenario della morte avvenuta a Ravenna nel 1321.
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