Arriva il vino con la cannuccia
sabato 15 settembre 2007
Il vino presto si berrà con la cannuccia e dal tetrapak. Proprio così. E non sarà un vinello qualsiasi - con buona pace dei vinelli - uno di quelli che già da tempo circolano nei supermercati, ma arriverà niente di meno che da una delle patrie del buon bere mondiale: il territorio di Bordeaux in Francia. Certo, probabilmente farà rabbrividire più di un intenditore: ma la trovata di un commerciante di vini francese non è altro che la degna prosecuzione di una strada intrapresa da tempo, frutto anche della concorrenza sempre più accesa, delle possibilità di spesa magari limitate e della diminuzione del tempo e del gusto per l'alimentazione tradizionale. Fatto sta che il Bordeaux sorbito con la cannuccia e dal «cartone» è un segno interessante di come i mercati agroalimentari possono cambiare. La cronaca parla chiaro. Cordier Mestrezat Grand Crus, uno storico commerciante di vini bordolese, dopo aver eseguito, tra luglio e settembre, una serie di test sul mercato belga, sta per chiudere adesso un accordo con le catene di supermercati inglesi Tesco, Waitrose e Morrisons. Oggetto dell'intesa, la vendita di Tandem: una linea di vini rossi, rosati e bianchi confezionati in tetrapak riciclabile con in etichetta la sola indicazione del vitigno, il nome Bordeaux in alto, in basso due aggettivi per descriverne il sapore. E, incollata all'esterno, una bella cannuccia alla cui sommità sono praticati quattro fori che, stando a chi ha progettato il tutto, dovrebbero riuscire a fornire la stessa sensazione che si ha quando si beve il vino dal bicchiere. Anzi due bicchieri, visto che questa è la quantità equivalente di vino contenuta in ogni confezione. Insomma, quella inventata in Francia è una sorta di eresia per gli amanti del buon vino, ma sembra essere anche una trovata geniale dal punto di vista commerciale. In Belgio, per esempio, al prezzo di 1,25 euro la confezione, le spedizioni effettuate per il semplice test sono arrivate a mille alla settimana. Anche se, ovviamente, per un vino di questo genere non si è scelto il reparto «cantina», ma quello delle merendine. Questa operazione è il preludio della scomparsa dei vini in bottiglia? Della cancellazione dei bicchieri e delle procedure di assaggio? Probabilmente no. Ma, altrettanto probabilmente, ciò che sta per accadere nel Regno Unito è il segno di quanto sia allettante un mercato che già oggi vale centinaia di milioni di euro ed è sempre di più teatro di una concorrenza all'ultima bottiglia. Basta pensare che qualche settimana fa i produttori dello Stato di Washington, hanno deciso di accrescere le quote di iscrizione alla Washington Wine Commission convinti di non
fare abbastanza per incrementare le vendite. In questo modo la Washington Wine si è ritrovata a disporre di 3,5 milioni di dollari per iniziative promozionali e commerciali. A questo punto non c'è dubbio: la battaglia a colpi di genio di marketing e a suon di dollari (o euro) è tutt'altro che prossima alla conclusione.
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