“Alone”, survivalisti da non imitare
martedì 27 settembre 2022
«Questo programma è stato realizzato da esperti survivalisti non provate a imitarli»: è un messaggio quasi superfluo quello che compare all'inizio di Alone, il reality statunitense in onda su Blaze (canale 127 di Sky), ripartito ieri sera con il primo degli undici episodi della nona stagione. Chi, infatti, vorrebbe farsi lasciare senza cibo e senza fuoco in mezzo al nulla dei territori sconfinati del Labrador in Canada con la prospettiva di rimanerci almeno cento giorni? Solo loro, i survivalisti appunto, persone capaci di sopravvivere in condizioni estreme. Nel caso di Alone sono in dieci costretti a procurarsi il cibo cacciando con l'arco o pescando, a costruirsi un riparo e ad accendersi un fuoco in una lotta solitaria contro la natura e i propri limiti con l'obiettivo di aggiudicarsi i 500mila dollari destinati a chi riuscirà a sopravvivere più a lungo. Siccome non sono previsti aiuti né compagnia, ecco che i survivalisti devono autoriprendersi, nel senso che sono dotati di una piccola telecamera per documentare e commentare i momenti più significativi della loro giornata: quando si procurano il cibo, quando affrontano tempeste, quando devono nascondersi dall'orso polare. Le autoriprese sono la peculiarità del reality che in fase di montaggio vengono ovviamente sistemate, alternate e combinate con immagini professionali dell'ambiente in cui i dieci concorrenti, distanti tra loro, sono stati abbandonati da un elicottero. Dai tempi di Robinson Crusoe la lotta per la sopravvivenza ha il suo fascino e anche Alone punta tutto sulla curiosità per gli stratagemmi che possono essere inventati per sopravvivere in solitudine e in condizioni avverse. In ogni caso non è un reality adatto agli animalisti in quanto non sono pochi gli animali che si vedono far fuori in ogni puntata.
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