Alla tv il Natale delle streghe per radio curiosità e riflessioni
mercoledì 19 dicembre 2018
La gamma di prodotti che si possono fruire attraverso i canali digitali e che godono del marchio “natalizio” (detto nel senso più lato possibile) si rivela, ogni anno, sempre più estesa, a maggior ragione se ci si allontana dalla dimensione propriamente giornalistica. Ad esempio, Netflix ha diffuso dal 14 dicembre una puntata speciale della serie per teen-ager “Le terrificanti avventure di Sabrina”, intitolata “Un racconto di mezzo inverno”. Le streghe che ne sono protagoniste, come ben spiega l'esperta Debby Pac sul sito “CattOnerD” ( tinyurl.com/y9t58hhc ), in una recensione ben argomentata e sorprendentemente positiva, sono in modo dichiarato devote a Satana, verso il quale praticano un culto del tutto speculare a quello cristiano cattolico. Va da sé – e lo suggeriscono anche le allusioni del titolo – che questa puntata speciale altro non è che la puntata che ogni serie tv che si rispetti ambientata nei giorni di Natale, ma vissuti dal lato delle tenebre. Invece “Cube Radio”, nuova emittente universitaria dell'Istituto universitario salesiano di Venezia (Iusve), diffonde su diversi altri canali (Telegram, Instagram, YouTube), ogni giorno dall'inizio dell'Avvento, #XmasFacts ( tinyurl.com/ybvpeho7 ), un prodotto, spiega il relativo comunicato, fatto da studenti per studenti «che non hanno grande confidenza con la pratica cristiana». Si tratta di testi ben confezionati di 90 secondi entro i quali vengono giustapposte una curiosità natalizia sostanzialmente profana e una riflessione, che non è direttamente la risposta, di natura biblico-teologica. Un titolo: «Perché Santa Lucia porta i regali ai bambini? – Luce degli occhi». Concepiti da due fronti agli antipodi del mondo della comunicazione – una potente multinazionale dei media e una piccola radio locale – partono dal Natale per rivolgersi, attraverso strade decisamente diverse, a due target giovanili non uguali ma adiacenti. Entrambi supposti come poco formati sul piano religioso, ma – grazie al Natale – non del tutto analfabeti.
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