Agricoltura europea: senza un fronte comune si andrà verso l'anno zero
domenica 30 agosto 2015
Di fronte ai problemi agricoli aperti in Europa, l'Italia ha fatto fronte comune con una buona parte dei Paesi mediterranei dell'Ue. È il passo giusto per farsi valere di più a Bruxelles e per arrivare a soluzioni che siano utili per le imprese agricole. Intanto, però, gli agricoltori europei hanno organizzato per il 7 settembre, giorno di riunione del Consiglio agricolo Ue, una forte manifestazione per tenere alta la tensione sul tema.In vista del Consiglio agricolo, dunque, Maurizio Martina, ministro per le Politiche agricole del governo Renzi, ha incontrato i suoi colleghi di Spagna, Francia e Portogallo. Al centro dell'incontro la zootecnia, cioè uno dei punti caldi dell'agricoltura, quello che, fra l'altro, nelle scorse settimane ha scatenato forti e anche violente proteste in Francia. Ma Martina avverte che quanto iniziato è un metodo di lavoro che proseguirà con un nuovo appuntamento in Italia fissato per il 24 ottobre per un ulteriore confronto del quartetto.La storia così potrebbe forse ripetersi con una riedizione aggiornata della Banda dei Quattro che, attraverso il lavoro dell'allora ministro Paolo De Castro, nel 1999 mise insieme Italia, Gran Bretagna, Svezia e Danimarca che furono così in grado di confrontarsi ad armi pari nel corso del negoziato sul rinnovo della politica agricola comune. Per ora dalla riunione sono emerse sei proposte per la Commissione Ue. Si tratta della richiesta di miglioramento dei sistemi di tracciabilità ed etichettatura dell'origine del latte, dello stoccaggio privato dei formaggi e delle carni, dell'attivazione di una misura straordinarie per il latte in polvere. I quattro governi chiedono anche una campagna di promozione straordinaria sul latte e le carni suine sul mercato europeo e sui Paesi terzi, poi misure di promozione flessibili e semplificate, ma anche la creazione di un Gruppo di alto livello europeo per analisi costante del mercato del latte europeo e, infine, la creazione con l'aiuto della Bei di piattaforme logistiche nei Paesi terzi. «Oggi – ha commentato Martina –,non abbiamo mezzi all'altezza dell'esigenza delle nostre imprese e rischiamo di poter intervenire troppo tardi. Una discussione su questo punto non è più rinviabile». Parole importanti, che, in qualche modo saranno sostenute dagli stessi agricoltori riuniti nella due organizzazioni europee di riferimento Copa e Cogeca, che manifesteranno a Bruxelles il 7 settembre. Spiega Coldiretti: «I prezzi sono al di sotto dei costi di produzione e il reddito agricolo è basso, obbligando alcuni ad abbandonare la produzione. Quanto fatto fino ad oggi dalla Commissione non basta».
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