“Adrian”, bei disegni ma fuori luogo
mercoledì 23 gennaio 2019
Sarà che su Rai 2, in contemporanea, lunedì sera andava in onda Ultimo tango a Parigi, fatto sta che anche l'atteso Adrian, il cartoon di Celentano su Canale 5, è sembrato ugualmente per adulti. Certo i tempi sono cambiati e quello che faceva scandalo nel 1972 adesso farà sorridere. Figuriamoci un cartone animato con qualche scena audace. Eppure, l'impressione è stata spiazzante: la sensualità dei personaggi di Milo Manara è apparsa qui fuori luogo, senza mettere in dubbio la sua bravura di disegnatore. Diciamo subito, infatti, che Adrian, al di là dei contenuti, dal punto di vista del disegno è molto efficace. Ne beneficiano lo stesso Celentano e la moglie Claudia Mori rappresentati giovanissimi e con fisici perfetti. Per il resto, mettendo da parte tutto quello che è ruotato intorno all'operazione, concentrandosi sul prodotto, ai telespettatori è arrivata anche una spiazzante anteprima dal Teatro Camploy di Verona con Nino Frassica e Francesco Scali in saio francescano, ma molto poco francescani, impegnati in uno sketch con battute già sentite. Molto meglio il monologo di Natalino Balasso, redivivo dopo i fasti di Zelig, che ha introdotto l'arrivo del Molleggiato in carne e ossa per un fugace passaggio, sottolineato comunque da una standing ovation, e una sola battuta: «C'è qualcosa che bisogna cambiare». Dopo di che è uscito di scena. A quel punto è partito Adrian la cui vicenda, ambientata nel 2068 tra elementi di realtà e di fantasia, è preceduta da una animazione che ripropone l'uomo primitivo, Auschwitz, le Torri Gemelle... Il tutto per introdurre temi ripresi poi nello sviluppo della storia dell'orologiaio Adrian con la passione per la musica e della compagna Gilda: la lotta contro la schiavitù, il consumismo, l'inquinamento, la corruzione, l'indifferenza e la violenza sulle donne. Per il momento buttati lì, abbozzati. Solo le prossime puntate (nove in tutto) diranno se la storia di Adrian e di Gilda reggerà e se i temi si integreranno con la storia. Così come gli ascolti (5.997.000 per lo show e 4.544.000 per il cartone) sicuramente buoni, ma in linea con una promozione senza pari e una sapiente costruzione dell'attesa con tanto di immancabili polemiche che come traino funzionano sempre.
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