Accordi, disaccordi e tanta parzialità
domenica 2 ottobre 2022
Venerdì in seconda serata su Nove è ripartito Accordi & Disaccordi, talk show d'attualità piuttosto scarno. Un tempo si basava su una sorta di due contro uno: i giornalisti Luca Sommi e Andrea Scanzi che incalzavano, a volte più a volte meno, il singolo ospite di turno, generalmente un politico, ma non solo, che, a differenza dei talk dove più voci insieme creano solo confusione, era libero di parlare e di articolare il suo pensiero. Alla fine della puntata veniva stabilito se i contendenti avevano confermato i disaccordi iniziali o se invece avevano trovato qualche punto in comune. Adesso Sommi è da solo in studio, mentre Scanzi fa il commentatore fisso in collegamento da Arezzo, la sua città. Ma il vero problema è che sono spariti i Disaccordi. La puntata di venerdì è stata tutta di Accordi, soprattutto contro il Pd e Calenda-Renzi. L'unico ospite in studio della serata (che poi è uno di casa), Marco Travaglio, direttore di “Il fatto quotidiano”, si è augurato lo scioglimento del Pd, anche se poi ha detto di temere che i dem resteranno nell'ambiguità facendo l'ennesima plastica facciale. Sostanzialmente sulla stessa linea gli altri ospiti in collegamento assieme al rammentato Scanzi, ovvero Maria Giovanna Maglie e Vittorio Feltri. Con quest'ultimo in onda a ruota dell'imitazione di Crozza che con il suo show precede Accordi & Disaccordi. Tanto che c'era da chiedersi se non fossimo di fronte a Feltri che imitava Crozza che imitava Feltri. A parte questo, Accordi & Disaccordi ha confermato che i talk politici sono quasi tutti schierati. Qui, ad esempio, siamo nell'orbita “Il fatto quotidiano”-5 Stelle. In quanto al programma in sé, Sommi come conduttore è bravo, ma un solo ospite in studio con tre in collegamento è davvero poco per un appuntamento settimanale di sole parole.
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