A Paramount riesce la “Caccia al ladro”
giovedì 1 agosto 2019
La scorsa settimana, causa lite Sgarbi-Mughini che ha preso il sopravvento sugli altri programmi, abbiamo solo accennato a Il giovane Ispettore Morse e a Paramount Network, il canale 27 del digitale terrestre sul quale il venerdì alle 21,10 va in onda l'interessante serie ambientata nella Oxford degli anni Sessanta sullo sfondo di un rivoluzionario cambiamento sociale. Ma Endeavour Morse (interpretato da Shaun Evans) non si scompone. Il suo aspetto è serio, quasi triste. Ama la musica classica, i cruciverba, la birra chiara e le auto d'epoca. In realtà è un riflessivo, un intellettuale austero, capace di risolvere casi all'apparenza irrisolvibili tra omicidi, suicidi e furti. La sua ricostruzione finale delle intricatissime vicende sembra il racconto di una partita a scacchi. Un po' meno intricate, invece, le vicende di Caccia al ladro, la serie partita ieri sera sempre sul canale 27 che ci permette di tornare a parlare di Paramount Network. Anche nel caso di Caccia al ladro non mancano i colpi di scena e soprattutto il senso dell'humour, anche perché i toni sono più leggeri e l'ironia a volte è sottile. Una battuta per tutte, quella di un poliziotto dopo l'arresto di un presunto ladro: «Ho visto film russi con molto più ritmo di questo interrogatorio». Senza dimenticare che la serie (composta di dieci episodi in onda due per volta il mercoledì alle 21,10) si ispira all'omonimo film di Alfred Hitchcock. La storia è quella di Juan Robles, gallerista argentino trapiantato in Spagna, che sposa Lola Garay, ispettore di polizia. In realtà Juan è un ex ladro che con la complicità di parenti e amici si era specializzato a Buenos Aires nel furto di opere d'arte al posto delle quali lasciava come firma l'immagine stilizzata di un gatto. In una continua alternanza di piani temporali, Caccia al ladro racconta le vicende dei vari protagonisti e soprattutto il complicato ménage tra la poliziotta e l'ex ladro costretto a tornare in attività per smascherare il misterioso truffatore che agisce a suo nome. Non a caso nella sigla iniziale appare l'animazione di due mani che da una parte si scambiano la fede e dall'altra fanno scattare le manette. Il gioco funziona e la serie è gradevole.
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