Libri sotto l’albero: principi, orfani e cavalieri, dame, miti ed eroi
lunedì 16 dicembre 2013
Chi è Bevin Conner e perché questo nobile senza scrupoli ha reclutato tre ragazzi di strada, tre orfani, per trascinarli in una sfida impossibile? Perché ha giurato di fare di ciascuno di loro, nel giro di due settimane, un gentiluomo in grado di ingannare persino il re? Di certo si sa che il regno di Carthya è sull’orlo di una guerra civile e che molti nell’ombra aspirano al trono. Peccato che solo uno dei tre ragazzi ingaggiati, ovviamente il migliore, sia destinato a portare a termine il piano diabolico di Conner: sostituire, diventandone il sosia, il principe ereditario scomparso misteriosamente. Gli altri, testimoni scomodi, dovranno morire. “Il principe perduto”(Feltrinelli; 16 euro) ha gli ingredienti giusti per appassionare gli amanti dell’avventura e dell’azione, con scambi di identità, intrighi, tradimenti, ribaltamenti e colpi di scena che tengono legati alle pagine. Il protagonista, l’orfano sage, ragazzo dalle mille risorse, ladro e
bugiardo ma sagace, nobile d’animo (e non solo) conquista alla prima pagina. L’autrice Jennifer A. Nielsen ha promesso che questo è il primo libro di una trilogia, di cui è in previsione anche un film. Dai 13 anni

Clima da Inghilterra vittoriana di fine Ottocento per “Miss Charity”, romanzo della super premiata autrice francese Marie-Aude Murail (Giunti editore; 12,90 euro). Incontriamo Charity Tiddler, ragazza di buona famiglia della buona società inglese, a cinque anni e la lasciamo a ventisei, dopo averla accompagnata attraverso una giovinezza anticonformista, piena di interessi dettati da una curiosità e un’intelligenza rare, virtù coltivate in solitudine, tra studi,
passione per i racconti, scrittura e
pittura. Circondata - con grande scandalo dei benpensanti - da una allegra compagnia di topolini, papere, ricci, rane, lucertole e affini, Charity cresce nella nursery dove, all’epoca, i piccoli vivevano una vita parallela a quella dei genitori, affidati a tate, governanti e istitutori. Studia i funghi e i fossili, impara a memoria e recita pezzi di Shakespeare, veste conigli e topolini e li ritrae. Vive in una società ottusa con la leggerezza di chi sa trovare ossigeno altrove. Scrive e pubblica libri – come all’epoca fece Beatrix Potter, a cui la storia liberamente si ispira – conquistando con tenacia e determinazione rispetto alle convenzioni e agli snobismi dell’epoca una vita piena, un’indipendenza e una libertà non certo scontate per le donne di quel tempo. Una lettura imperdibile al femminile dai 13 ai 99 anni.

Elisa invece è una bambina dei nostri tempi con la passione della musica e un grande sogno: diventare, da grande, una compositrice. Una bella ambizione che suscita le ironie dei compagni, convinti che quella sia un’arte per soli maschietti. Possibile? Decisa a indagare sulle storie delle grandi compositrici del passato, Elisa approda co l’aiuto della nonna a un volume speciale, “Il grande libro delle cose dimenticate”. Qui incontra la straordinaria monaca Ildegarda von Bingen, compositrice di centinaia di inni sacri, insegnante di medicina e
teologia, autrice di trattati scientifici, interlocutrice di papi e imperatori e tante altre cose ancora. Incontro più che reale, perché - strano ma vero -
Ildegarda emerge dal libro in carne e ossa per accompagnare Elisa in un viaggio nella Storia e nella storia della musica, e mostrarle la strada per non dimenticare il passato. “Ildegarda e la ricetta della creatività” è firmato da Daniela Maniscalco e illustrato da Chiara Carrer per l’editore rueBallu (16 euro) nella collana Jeunesse ottopiù. Tra le novita, la serie comprende anche “William Shakespeare e la tempesta del guanto mascherato”- testi di Lina Maria Ugolini, illustrazioni di Pia Valentinis – storia di un viaggio fantastico a bordo di un veliero verso un’isola incantata dove la poesia del teatro diventa realtà. Dai 9 anni

“Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori…” E’ tutto nel sottotitolo di questo “Orlando” (Nuove Edizioni Romane; 13 euro) il succo di un racconto epico, che trabocca di avventura. La storia è quella narrata nei due grandi poemi cavallereschi, l’”Orlando innamorato” del Boiardo e l’”Orlando furioso” di Ariosto - scritti tra il Quattrocento e gli inizi del Cinquecento – opere sterminate e di non facile lettura, che Ermanno Detti, con sapienza e poesia riscrive a misura di ragazzi. In scena tra magie, contese e sfide in luoghi incantevoli e incantati, le mirabolanti vicende di guerra e di cuore dei Paladini, audaci e valorosi cavalieri combattenti al fianco dell’imperatore Carlo Magno nel respingere l’invasione degli infedeli Saraceni. Primo tra tutti Orlando il più forte e coraggioso che perdutamente si innamora della bellissima Angelica. Un amore impossibile così struggente da portare alla follia. Notevoli le illustrazioni al tratto di Gianni Peg. Dai 13 anni.

E’ stata la guerra per antonomasia - autentica “madre di tutte le guerre”, persino quelle più recenti – perché di ogni guerra
possiede i tratti: per giustificarla si trova un futile motivo, persino l’amore di una donna, ma ovviamente è una bufala. Deve essere un lampo e dura dieci anni, fulmina la meglio gioventù, porta lacrime,
sangue e devastazione dentro ogni casa, ogni famiglia. E’un orrore e un disastro senza soluzione la guerra di Troia, come ogni guerra. Questo è il senso di un del rigo di sottotitolo che, completandolo, aggiunge una nota di pessimismo moderno al titolo: “La guerra di Troia. Che sempre ricomincia” (Babalibri; 22,50 euro). Per dire che i tempi passano ma gli sconquassi bellici sono uguali a se stessi. Yvan Pommaux, con testi e tavole di grande impatto regala ai più giovani l’emozione di seguire l’assedio delle armate greche e la caduta di Troia come l’antico cantore di storie Omero ha fatto nell’Iliade. Achille, Ettore, Andromaca, Paride, Priamo, Ulisse e tanti altri, insieme alla schiera degli dei, sono ancora lì, dove infuria la battaglia. E dove la rovina si compirà. Una gioia per la mente e per gli occhi di chi ha dai 10 anni in su.

Oggi a Roma il Gianicolo è un colle pieno di verde; da lassù c’è un panorama mozzafiato, perché tutt’attorno si estende la Città eterna. Ma lì su quella collina boscosa che ancora non si chiamava così s’installò nella notte dei tempi – così si racconta – un dio con quattro occhi e quattro orecchie, insomma due facce, per meglio vedere cosa succedeva attorno: Giano E toccava a lui farlo visto che era il dio degli inizi, dei passaggi e delle porte, quando Roma di lì a poco sarebbe stata fondata. Nientemeno che dai discendenti del valoroso Enea sfuggito con il padre e il figlio alla distruzione di Troia e approdato sulle coste del Lazio. La leggenda dei gemelli Romolo e Remo, allattati da una lupa, è la più nota ma i miti delle origini e le leggende legate ai primi passi della vita di Roma sono tanti, singolari e appassionanti. ”Miti romani” è un’antologia di personaggi da Caco ed Ercole alla Sibilla Cumana, dalle ragazze sabine che diedero vita alla prime genti romane al saggio e pacifico re Numa da Orazio Coclite alle vigili
oche del Campidoglio. La scrittura moderna è di Carola Susani e le illustrazione di Rita Petruccioli. Pubblica l’editore La Nuova Frontiera junior (15 euro). Dagli 8 anni.


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