“Barbarians”, tutta la forza della storia
giovedì 7 luglio 2016
La storia in tv funziona. C'è poco da fare. A volte ci saranno pure delle imprecisioni o qualche forzatura, ma vedere e sentirsi raccontare le gesta di personaggi che abbiamo immaginato sui libri di scuola ha sempre la sua attrattiva. Compresi coloro che sono passati a futura memoria come barbari, nel senso di popoli non appartenenti alle civiltà greca e romana, ma per noi sinonimo di incivili. Cosa per altro non vera, almeno non sempre. Confermata da geni di strategia bellica come Annibale, a cui la produzione di Barbarians - Roma sotto attacco ha dedicato il primo degli otto episodi in onda il martedì in prima serata su History. Una serie che ripercorre la ribellione di popoli che in epoche diverse non si sono piegati al potere di Roma e hanno lottato per la propria indipendenza con azioni militari fra loro anche molto diverse: dalla guerriglia messa in atto in Ispania dai lusitani guidati dal pastore Viriato (protagonista del secondo episodio) ad Annibale, appunto, che osò quello che nessuno aveva mai osato: marciare su Roma attraversando le Alpi, anche se perse mezzo esercito per strada e dei mitici trentasei elefanti ne rimasero solo quattro. La tecnica di Barbarians è quella mista delle docu-fiction con interviste a esperti, animazioni grafiche e ricostruzioni cinematografiche di buon livello, comprese scene di massa come quelle della battaglia di Canne nella quale Annibale inflisse ai romani una durissima sconfitta con una geniale strategia militare che Publio Cornelio Scipione, il più grande generale romano, pensò bene di copiare sconfiggendo a sua volta Annibale nella battaglia di Zama e avviando così l'ulteriore espansione dell'Impero romano. Infine, con un salto nel tempo, ma sempre a proposito di storia e della serata televisiva di martedì, non si può non segnalare il documentario Divina bellezza - Il Duomo di Siena, firmato da Giovanni Piscaglia, prodotto dall'Opera metropolitana e andato in onda in prima tv su Sky Arte. In questo caso, la storia di uno dei massimi capolavori del gotico italiano si fonde con il fascino delle immagini in 3D che ci propongono una Siena “mai vista”: dalle inquadrature a distanza più che ravvicinata dei capolavori all'interno della Cattedrale alle panoramiche dall'alto che ci rivelano l'armonia di una città che è stata capace di difendere gelosamente la proprie pietre come le proprie tradizioni.
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