Natsumi

Prima di congedarmi dall’ispettore, volli provare a sondare un ultimo indizio...
December 16, 2025
Prima di congedarmi dall’ispettore, volli provare a sondare un ultimo indizio. «Il signor Kenobi mi ha fatto intendere di avere una sorella – gli dissi –. Si chiama Natsumi». Il poliziotto apparve d’improvviso turbato, si mise a sfogliare il fascicolo, fece una verifica al computer. «Sì, nata nel 1962. È morta dopo una settimana, per una complicazione polmonare – fece una pausa, giusto il tempo di un ulteriore controllo –. Non risultano altri congiunti. Ma lei che cosa sapeva esattamente?». Che Natsumi viveva in Giappone, che era sposata e aveva due figli.
«E perché si sarebbe inventato questa storia, secondo lei?», tornò a interrogarmi l’ispettore. «Avrà voluto rendere più credibile la sua versione», risposi senza troppa convinzione. Fui ugualmente ringraziato: anche quello poteva essere un indizio, in fondo, forse una falsa identità che il signor Kenobi utilizzava per mimetizzarsi in rete. Salutai l’ispettore, uscii in strada. All’improvviso, mentre scendevo nella stazione della metropolitana, mi venne da pensare che almeno in quel caso il signor Kenobi non aveva agito per tutelarsi. Fino a quando qualcuno raccontava la sua storia, Natsumi non era morta. Di tutte le bugie che aveva escogitato, questa era l’unica alla quale anche lui doveva credere con infantile tenacia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA