Il fantasma
Da quanto raccontava l’ispettore, sembrava che il signor Kenobi si fosse volatilizzato di sua volontà
Da quanto raccontava l’ispettore, sembrava che il signor Kenobi si fosse volatilizzato di sua volontà. Ma dentro di me non potevo escludere che la sparizione andasse interpretata in modo più drammatico: in modo – per intenderci – definitivo. Le poche informazioni di cui disponevo non mi permettevano di valutare la gravità della situazione. Provai a girarci intorno, chiedendo se si sapesse qualcosa di altre violazioni, oltre a quella nel corso della quale il signor Kenobi era stato individuato. «Immagino che lavorasse per conto di un’organizzazione più vasta», azzardai. L’ispettore scosse la testa. «Non so altro e, se anche lo sapessi, non glielo direi», scandì in tono grave. Era una frase fatta, contraddittoria e irrilevante come ogni frase fatta. «Il suo amico potrebbe tornare a farsi vivo tra un minuto o tra un anno. Oppure mai», disse.
Non c’era altro da aggiungere, ma quel congedo risultava troppo brusco perfino per lui. «Potrebbe aver scelto di diventare un fantasma e i fantasmi sono imprevedibili, questo lo capisce meglio di me». Difficile stabilire che cosa intendesse, ma non era il caso di perdere altro tempo con l’analisi dell’ennesimo luogo comune. Proprio allora, l’ispettore mi stupì con un’osservazione imprevista: «Per come la vedo io, i fantasmi appaiono quando vogliono».
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