Il mondo va in pezzi, ma so di una promessa

Le notizie ogni giorno ci scoraggiano, eppure negli occhi di un bambino ignaro di tutto vedo come la memoria certa della felicità che, comunque, ci attende
December 7, 2025
Il mondo va in pezzi, ma so di una promessa
Un albero di Natale tra le guglie della cattedrale di Santa Sofia a Kiev / REUTERS
Vladimir Putin: «Se l’Europa vuole la guerra, siamo pronti». E Donald Trump, il giorno dopo: «L’Europa cambi o rischia seriamente la cancellazione della sua civiltà». Con due legnate stordenti si conclude per l’Europa la prima settimana di dicembre. Putin in un suo promemoria annuncia un mondo in cui ogni principio etico sarà superato: la legge del più forte. Faccio fatica a crederci ogni mattina, quando mi sveglio. Mai l’avrei immaginato così, questo millennio.
E lo strano è che tutti sembriamo vivere normalmente: casa, lavoro, bambini, Natale. Chi crede in Dio prega. Gli altri, mi pare, attendono passivi, come sperando che quei due là non facciano sul serio. «Se l’Europa vuole la guerra, siamo pronti», annunciano dal Cremlino. Ma via, ci diciamo, staranno scherzando.
Scoprire che il mondo che hai conosciuto sembra dissolversi, e tu sei nell’impotenza. Come nell’ombra di un Omega, un segno di morte, che si disegni in cielo, e non è un sogno, è non del tutto impossibile.
Ma noi abbiamo spesso per casa tre nipoti, e il più piccolo, in particolare – un anno a Santa Lucia –, è il mio personale Alfa. L’antidoto, un segno trasparente. Perché Giovanni ha negli occhi una dolcezza davvero singolare: mi guarda con una tenerezza che mi commuove. Con una innocenza tanto assoluta, che quasi mi fa paura: cosa dovrai vedere e affrontare, bambino, nella vita che hai davanti.
E nello stesso tempo quel suo sguardo mi dice cose che gli altri attorno non riescono a dirmi: che comunque siamo nati per una felicità, che comunque alla fine non saremo abbandonati. Come se lui non avesse ancora scordato il mondo da cui viene, e sapesse che una vita più grande ci attende.
Strano come un bambino così piccolo mi trasmetta queste certezze. Me lo abbraccio, il mio antidoto, quando passano i titoli del tg. L’Omega incombe, e non sia sta scherzando, e un bambino di un anno è così fragile, davanti a questa onda scura. Ma cos’hai mai dentro, Giovanni, nel cuore e nella memoria e negli occhi? Tu, il solo che riesce a rasserenarmi.

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