Campania, quattro outsider. Per entrare in Consiglio serve il 2,5%

Corre in proprio PER, lista ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa guidata da Nicola Campanile. Ci sono anche il sindaco di Terni Bandecchi (capolista Maria Rosaria Boccia), Campania popolare e Forza del popolo
November 20, 2025
Campania, quattro outsider. Per entrare in Consiglio serve il 2,5%
Lo spoglio della Regione Campania sarà seguito con attenzione anche per valutare i risultati dei cosiddetti “outsider”. Sulla soglia del 2,5% per eleggere almeno un consigliere regionale sono concentrati gli sforzi di PER, Campania popolare, Dimensione Bandecchi e Forza del popolo.
Per quanto riguarda PER, il candidato presidente è Nicola Campanile, già sindaco di Villaricca e noto esponente dell’Azione cattolica campana. L’intera lista, in effetti, si compone di persone provenienti dall’associazionismo, dai movimenti e dal volontariato. Capolista a Napoli e Salerno è Carlo Verna, già presidente dell’Ordine dei giornalisti e storico corrispondente Rai. Il marcato riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa, nonché l’apparentamento con il partito di ispirazione cristiana “Insieme”, fondato da Stefano Zamagni, ha rinfocolato lungo la campagna elettorale il dibattito sulla presenza dei cattolici in politica. Anche approfittando dell’assenza di Azione, la lista si è presentata in autonomia dai due poli, provando a capitalizzare l’esperienza accumulata da circa 30 amministratori locali eletti negli ultimi cinque anni. Campanile ha puntato molto sui «trasformismi» che hanno caratterizzato la composizione delle liste delle coalizioni di Fico e Cirielli, puntando invece sulla proposta di un «voto di cambiamento». PER ha inoltre rivendicato di essere stata la prima forza a depositare un programma, che ha come caratteristica un forte orientamento al sociale e il “no” a iniziative regionali sui temi sensibili.
Punta al 2,5% anche Giuliano Granato, candidato presidente e capolista di Campania popolare, lista in cui la voce grossa la fa Potere al popolo. La formazione ha prima cavalcato l’onda delle manifestazioni pro-Pal, poi ha impostato la campagna elettorale proprio sulle contraddizioni dei due poli principali. Particolarmente acuti gli attacchi a Fico, accusato di aver tradito molte delle sue battaglie delle origini, a partire dall’acqua pubblica e dalle spiagge libere.
È stata in salita la campagna di Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, a causa dei vari ripensamenti della capolista Maria Rosaria Boccia, la co-protagonista del caso Sangiuliano (tra l’altro candidato anche lui in FdI). Boccia alla fine è in campo, e anche Bandecchi non sta trascurando tappe in Campania, con l’evidente obiettivo di mettere qualche mattone per le future sfide nazionali.
Anche Carlo Arnese ha faticato molto: c’è stato un momento in cui ha chiesto pubblicamente di non essere votato per dissidi con la sua lista, Forza del popolo, poi il caso è parzialmente rientrato e lui è rimasto in corsa per le elezioni regionali.

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