Campania, ecco quali sono gli equilibri in gioco

Il 5 stelle Fico alla ricerca di una vittoria larga, per smarcarsi dall’effetto De Luca. Ma a Schlein serve un grande risultato del Pd.
Centrodestra compatto con Cirielli, che ha cavalcato la proposta di sanatoria edilizia, sfilandosi però sull’autonomia differenziata
November 20, 2025
Campania, ecco quali sono gli equilibri in gioco
Spazi pubblicitari sugli autobus di Napoli contesi da Roberto Fico e Edmondo Cirielli candidati rispettivamente del centrosinistra e del centrodestra a presidente della Ragione Campania / Ansa
Se non per l’esito, per molti scontato, la partita in Campania merita attenzione soprattutto per i possibili risvolti all’interno della coalizione data per vincitrice. Il campo largo si gioca molto in questa partita e molto si giocano, singolarmente, sia il M5s sia il Pd. Giuseppe Conte ha investito un gran capitale politico sulla vittoria di Roberto Fico, arma locale per il rilancio nazionale della sua candidatura a premier, che ormai non più un desiderio nascosto ma un’esplicita rivendicazione. Elly Schlein, invece, metterà alla prova ancora una volta la linea «testardamente unitaria». Per Fico ha pagato un prezzo decisamente alto: ha ceduto la segreteria regionale del partito al figlio del governatore uscente, Piero De Luca, e ha imposto un nome gradito all’ala sinistra del Pd proprio mentre monta l’insoddisfazione di moderati e riformisti.
Entrambi i leader non si sono risparmiati. Conte, soprattutto, è stato in Campania sei volte e ci tornerà domani. Ha già chiarito che la sfida sarà un importante segnale nazionale e vuole una vittoria schiacciante. Anche perché imporsi di misura significherebbe soltanto sfruttare l’abbrivio impresso dall’amministrazione precedente, da sempre invisa ai 5 stelle. E qui si arriva alla contraddizione più evidente: tra i pentastellati e De Luca padre non è mai corso buon sangue, ma Fico, se vuole vincere bene, non potrà fare a meno dell’appoggio del presidente campano e sarà comunque grazie a lui se porterà a casa un risultato convincente. La vera partita, dunque, si aprirà dopo l’eventuale vittoria e governare sarà di sicuro un’impresa più proibitiva che vincere al voto. Nel frattempo l’ex presidente della Camera non ha ancora pubblicato un programma ufficiale, ci sono solo dichiarazioni e un linea di indirizzo. Per esempio ha parlato di Sanità come questione prioritaria, ma senza dare indicazioni precise. Ha dichiarato di voler ridurre le liste di attesa, di implementare la telemedicina e di rafforzare le case di comunità. Ma per tutto questo servono soldi, e molti, oltre a un piano ben organizzato di cui al momento non si vede traccia.
Tornando a Schlein, forse la segretaria dem rischia anche di più. Se vince Fico la vittoria sarà dei 5s e in pochi si ricorderanno della faticosa trattativa che ha impegnato la leader del Pd con De Luca. Il quale peraltro si è fatto da parte di malavoglia e ha ottenuto diverse garanzie prima di mollare il colpo. Sarò la performance dei democratici e dei nomi non espressione di De Luca a stabilire se il gioco è valso la candela oppure no.
Sul fronte opposto a quello che sostiene Fico c’è Edmondo Cirielli, potente vice ministro degli Esteri e uomo di fiducia della premier Meloni. Anche per lui i leader della coalizione si sono mossi in tandem. E in suo soccorso è arrivato anche l’emendamento più discusso della manovra: la nuova sanatoria edilizia. Lui ovviamente l’ha cavalcato subito e per questo si è attirato le critiche dell’opposizione. Ma ha provato a sparare anche altre cartucce di sicuro effetto, come l’aumento di cento euro al mese delle pensioni minime. A differenza di Fico, il suo programma è pronto da giorni e il capitolo più corposo riguarda proprio la sanità. Anche lui promette di dimezzare le liste d’attesa e di aumentare i presidi territoriali, ma ha pure il vantaggio di poter elencare tutto ciò che non va attribuendolo all’attuale amministrazione, oltre a poter eventualmente contare su un Governo nazionale amico. Lo slancio di una campagna elettorale sensazionale non gli ha però impedito di evitare una contraddizione evidente. La promessa di un “Reddito di promozione”, ovvero, come si legge nel programma, «un incentivo concreto per chi studia, si forma, fa un tirocinio o entra in un percorso di lavoro vero». La copertura, viene spiegato, arriverà al 100% dal Fondo sociale europeo Plus (Fse+), e questo è senza dubbio un riferimento preciso. Ma è la platea a destare perplessità, perché tra i percettori sono indicati anche gli ex destinatari del Reddito di cittadinanza grillino, uno degli strumenti che il Governo Meloni ha voluto smontare e che ha da sempre avversato come esempio della cattiva politica assistenzialista del M5s. L’ultima trovata è di martedì e potrebbe anche infastidire un pezzo della maggioranza. Cirielli ha infatti scelto di smarcarsi dall’autonomia differenziata leghista e in caso di vittoria, ha precisato, non intende usufruirne in quanto «garante dei cittadini campani».
Su una cosa, pur con diverse declinazioni, i due contendenti sembrano d’accordo: la chiusura del termovalorizzatore di Acerra. Per Fico l’obiettivo va raggiunto il prima possibile, aumentando la differenziata per diminuire i rifiuti conferiti nell’impianto. Mentre per Cirielli, anche se al momento il termovalorizzatore «resta indispensabile», completando il ciclo dei rifiuti «si può arrivare al suo graduale superamento».

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