mercoledì 25 agosto 2021
Dopo la catechesi, Francesco ha salutato gli atleti impegnati a Tokyo nelle Paralimpiadi e ha lanciato un appello per la rinascita dei luoghi del Centro Italia devastati dal sisma di 5 anni fa
Il Papa: detestabile l'ipocrisia, specialmente nella Chiesa

Reuters

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"Sia il vostro parlare sì sì, no no, il di più viene dal maligno". Papa Francesco, ribadendo le parole del Vangelo, ha messo in guardia contro gli atteggiamenti ipocriti, condannandoli esplicitamente. Lo ha fatto nella catechesi di stamani, in Aula Paolo VI, nella quarta udienza generale del mercoledì dopo la ripresa in seguito alla pausa estiva. Migliaia di fedeli giunti da tutto il mondo riempivano a metà la platea, per il distanziamento richiesto dalle norme anti-Covid.

Proseguendo il ciclo sulla Lettera di san Paolo ai Galati, il Papa ha tenuto la riflessione sul tema "I pericoli della Legge". E ha ricordato che nella Bibbia si trovano diversi esempi in cui si combatte l'ipocrisia, invitando i fedeli a leggere il capitolo 23esimo del Vangelo di San Matteo per vedere "quante volte Gesù dice 'ipocriti, ipocriti, ipocriti' e svela cosa sia l'ipocrisia".

"L'ipocrita - ha detto Francesco - è una persona che finge, lusinga e trae in inganno perché vive con una maschera sul volto, e non ha il coraggio di confrontarsi con la verità. Per questo, non è capace di amare veramente: si limita a vivere di egoismo e non ha la forza di mostrare con trasparenza il suo cuore". "Ci sono molte situazioni in cui si può verificare l'ipocrisia. Spesso - osserva Francesco - si nasconde nel luogo di lavoro, dove si cerca di apparire amici con i colleghi mentre la competizione porta a colpirli alle spalle. Nella politica non è inusuale trovare ipocriti che vivono uno sdoppiamento tra il pubblico e il privato".

L'ipocrisia, denuncia Francesco, c'è anche tra gli uomini di Chiesa: "È particolarmente detestabile l'ipocrisia nella Chiesa. Purtroppo esiste l'ipocrisia nella Chiesa: ci sono tanti cristiani e tanti ministri ipocriti. Non dovremmo mai dimenticare le parole del Signore: "Sia il vostro parlare sì sì, no no, il di più viene dal maligno". Agire altrimenti significa mettere a repentaglio l'unità nella Chiesa, quella per la quale il Signore stesso ha pregato". IL TESTO DELL'UDIENZA

Il saluto agli atleti delle Paralimpiadi e l'appello per i luoghi del sisma

Al termine dell'udienza il Papa ha rivolto un saluto agli atleti impegnati nelle Paralimpiadi: "Ieri a Tokyo hanno preso il via le Paralimpiadi. Invio il mio saluto agli atleti e li ringrazio perché offrono a tutti una testimonianza di speranza e di coraggio". "Essi infatti - ha aggiunto il Pontefice - manifestano come l'impegno sportivo aiuti a superare difficoltà apparentemente insormontabili".

Al momento dei saluti, Francesco ha rivolto un appello per una rinascita dei luoghi dell'Italia centrale devastati cinque anni fa dal terremoto. "Saluto i fedeli di Montegallo, che il 24 agosto di 5 anni fa sono stati colpiti dal terremoto", ha detto. "Cari fratelli e sorelle, la vostra presenza mi offre l'occasione per volgere il mio pensiero alle vittime e alle comunità dell'Italia centrale, tra cui Accumoli e Amatrice, che hanno subito le dure conseguenze di quell'evento sismico. Con il concreto aiuto delle Istituzioni, è necessario dare prova di 'rinascita' senza lasciarsi abbattere dalla sfiducia. Esorto tutti ad andare avanti con speranza. Coraggio!".

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