giovedì 27 aprile 2023
Bergoglio ha ricordato che in questa area «continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti»
Papa Francesco è pronto a partire per l'Ungheria. Viaggio apostolico nel cuore dell'Europa «sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti»

Papa Francesco è pronto a partire per l'Ungheria. Viaggio apostolico nel cuore dell'Europa «sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti» - Reuters

COMMENTA E CONDIVIDI

Papa Francesco parte, questo venerdì mattina, per l’Ungheria, per una tre giorni che è un «completamento» del viaggio compiuto il 12 settembre 2021 per il Congresso Eucaristico Internazionale. Sarà l’occasione, ha confidato il Pontefice domenica dopo la recita del Regina Caeli, «per riabbracciare una Chiesa e un popolo tanto cari». E sarà anche, ha sottolineato Francesco, «un viaggio al centro dell’Europa, sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti».

Parlando con i media Vaticani il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha rimarcato che questo 41° viaggio internazionale di Papa Francesco « è un po’ il felice compimento di una promessa». Così nel 2021 ci furono a livello privato incontri con le autorità, poi con i vescovi e infine con i cristiani di altre confessioni e con i rappresentanti delle comunità ebraiche.

Col nuovo viaggio apostolico, ha sottolineato il più stretto collaboratore del Papa, «intende anzitutto dare continuazione e completamento alla sua precedente visita a Budapest, e così il viaggio sarà dedicato per la maggior parte del tempo a degli incontri con i vari gruppi, con le varie componenti del popolo ungherese», e in particolare «con il mondo della marginalità – pensiamo soprattutto ai tanti rifugiati dalla confinante Ucraina –, con i giovani - siamo quasi alla vigilia della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà questa volta proprio nel continente europeo, ad agosto, a Lisbona - e poi con il mondo della cultura».

Sarà un viaggio, ha detto il portavoce vaticano Matteo Bruni, che «vuole raggiungere diverse parti della società e della Chiesa del Paese, in cui il governo locale si sta adoperando per favorire il più possibile la partecipazione, facilitando i viaggi interni per consentire di raggiungere Budapest». Tra i temi del viaggio, in primo luogo Bruni ha citato quello della speranza, riferito anche «al tempo liturgico che stiamo vivendo, e che parla di Risurrezione, parla di futuro, come recita il motto del viaggio: “Cristo è il nostro futuro”». «Siamo a poche centinaia di chilometri dal confine con l’Ucraina», ha fatto notare il portavoce vaticano riguardo a possibili parole del Papa «sul dolore e sulla ricerca della pace».

Tra i momenti salienti del viaggio, ci sarà anche un incontro con i rifugiati. «In Ucraina ci sono tanti rifugiati ucraini, ma anche tanti rifugiati da diversi luoghi che vogliono raggiungere l’Europa dalla rotta balcanica”, ha sottolineato Bruni, secondo il quale anche la «sfida ecologica, in un Paese come l’Ungheria che conferisce a questo tema grande attenzione» potrà essere un argomento dei sei discorsi papali, tutti pronunciati in italiano. Domani mattina la partenza dall’aeroporto di Fiumicino su un volo ITA Airways ad impatto ambientale zero CO2.

L’atterraggio a Budapest è previsto alle 10 all’aeroporto di Budapest. Alle 11 la cerimonia di benvenuto nel piazzale Palazzo “Sándor”, seguita dalla visita privata alla presidente della Repubblica. Alle 11.55 l’incontro con il primo ministro, Viktor Orban, che subito prima avrà un incontro con il cardinale Pietro Parolin e lo “staff” della Segreteria di Stato.

Il primo discorso di Papa Francesco, quello rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico, è previsto alle 12,20 presso l’ex Monastero Carmelitano, sede del capo del governo. Nel pomeriggio, alle 17, l’incontro con i vescovi, i sacerdoti e le religiose nella concattedrale di Santo Stefano.

Sabato il Papa si recherà alle 8.30 in auto all’Istituto “Beato Laszlo Batthyany-Strattamann” per ciechi fondato nel 1982. Francesco poi si sposterà nella chiesa di Sant’Elisabetta dove si svolgerà l’incontro con i poveri e con i rifugiati. Alle 11.30 la visita alla comunità greco-cattolica, aggiunta in un secondo momento nel programma. Nel pomeriggio il Papa andrà alla Papp László Budapest Sportaréna, il più grande stadio al coperto di Budapest, dove incontrerà i giovani. Poi, dopo rientro in nunziatura, il tradizionale incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù.

Domenica mattina il Papa in mattinata celebrerà la Messa. Nel pomeriggio l’incontro con il mondo universitario e della cultura. Alle 18 il decollo per Fiumicino dove l’arrivo è previsto alle 19.55.

Del seguito papale fanno parte, oltre ai vertici della Segreteria di Stato, anche gli arcivescovi Claudio Gugerotti e Robert Francis Prevost, prefetti, rispettivamente, del Dicastero per le Chiese Orientali e di quello per i vescovi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI