giovedì 30 aprile 2020
Il 19enne Andrea Pirotta segue sempre la Messa a Santa Marta e aveva scritto al Pontefice, che nell'omelia lo aveva a sua volta ricordato. Mercoledì la chiamata a sorpresa
Andrea e la mamma durante la telefonata del Papa

Andrea e la mamma durante la telefonata del Papa

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“Ciao Andrea, come stai? Sai che ti invierò la papalina che mi hai chiesto?”. Parole di una voce familiare per Andrea, quelle di papa Francesco che gli ha telefonato mercoledì in tarda mattinata. Una chiamata tanto inaspettata quanto sognata per Andrea Pirotta di Caravaggio, ragazzo di 19 anni, diversamente abile con tratti autistici, che ogni mattina segue la messa del Santo Padre da Santa Marta. Quella voce per lui è come una carezza, la sa riconoscere al volo.

“La chiamata – commenta a caldo la mamma Maria Teresa Baruffi Pirotta - per Andrea e per noi è stata fonte di una grande gioia e serenità. Abbiamo sentito nelle parole del Papa la tenerezza e la pace. E’ stata una ventata di sole e speranza in questo momento dove la nostra terra è più che mai colpita”. Le trema ancora la voce ricordando. “Ad Andrea, che è molto religioso, – continua – ha detto di andare avanti così. E’ stato un conforto provvidenziale”.

Al Papa il giovane aveva scritto una lettera, con il metodo Caa, della comunicazione aumentativa alternativa, chiedendogli di non pronunciare più, durante la celebrazione dell’eucarestia, la frase “Scambiatevi il segno della pace”, perché in tempi di Covid si dovrebbe evitare la stretta di mano. E poi aveva chiesto in dono una papalina. Papa Francesco, durante la messa del mattino, nell’omelia, aveva citato quella lettera come esempio della spontaneità dei ragazzi, della “loro concretezza, della loro libertà di dire le cose come sono”, non risparmiando nemmeno “un rimprovero” al Papa. Poi la chiamata, segno di un’azione pastorale che trova ogni giorno gli strumenti per raggiungere chi è in maggiore difficoltà.

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