mercoledì 12 marzo 2025
Le parole di Francesco nella rivista "Piazza San Pietro". «L’amore nel matrimonio va sempre migliorato, guardando a Gesù e Maria. Se c’è l’amore, l’amore è capace di pazientare, ricucire, riparare»
Papa Francesco durante un'udienza nell'Aula Paolo VI

Papa Francesco durante un'udienza nell'Aula Paolo VI - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Catia ha scoperto che suo marito l’ha tradita. E si domanda: «Come posso trovare la forza per perdonare tutto questo? Come posso tornare a credere alle sue parole?». Dice di sentirsi «smarrita e abbandonata» e chiede «solo un segno, un qualcosa che mi faccia capire che perdonare l'imperdonabile è la cosa giusta, che non ho perso la mia dignità e che Dio è accanto a me e mi sostiene». Tutto questo lo scrive a papa Francesco nella lettera pubblicata sulle pagine di “Piazza San Pietro”, il mensile diretto da padre Enzo Fortunato che esplora temi di fede, spiritualità e vita quotidiana. La rivista accoglie la rubrica in cui il Papa risponde a una delle missive dei lettori. E quella del numero di marzo è appunto di Catia. «Non è facile perdonare, soprattutto quando si è traditi nell’amore, nelle parole, nella fiducia – sottolinea Francesco nel testo scritto prima del ricovero al Policlinico Gemelli –. L’amore nel matrimonio va sempre migliorato, guardando a Gesù, a Maria, all’inno della carità di San Paolo. Se c’è l’amore, l’amore è capace di pazientare, ricucire, riparare». E aggiunge: Il perdono è un atto libero, personale, che trae forza dallo spirito, dalla grazia e dall’amore di Dio».

La copertina del numero di marzo della rivista 'Piazza San Pietro'

La copertina del numero di marzo della rivista "Piazza San Pietro" - Sala Stampa vaticana

Commenta il direttore padre Fortunato: «La riconciliazione e il perdono sono comportamenti, esempi che possono qualificare la vita delle nazioni e delle persone. Per il cristiano sono la via maestra. Non è semplice, questo non ce lo siamo mai nascosto, ma rendono la vita profumata di Dio». L’ultimo numero di “Piazza San Pietro” ospita un ampio reportage del summit internazionale sui diritti dei bambini dal titolo “Amiamoli e Proteggiamoli” svoltosi in Vaticano lo scorso 3 febbraio alla presenza di papa Francesco con oltre cinquanta leader mondiali. Poi si parla dei dodici anni di pontificato di Francesco con le immagini dei momenti più significativi e le scelte che hanno rivoluzionato la Chiesa. Inoltre nella rivista si trovano le “Voci di donne”, per una Chiesa verso la parità, con le riflessioni di Liliana Segre su «Il dovere di non restare indifferenti». Non mancano gli approfondimenti artistico-culturali sulla Basilica di San Pietro e le esperienze dei pellegrini durante il Giubileo. Chi desidera abbonarsi a “Piazza San Pietro” può scrivere all'indirizzo email: abbonamenti@piazzasanpietro.va



Di seguito la risposta integrale di papa Francesco a Catia

Cara Catia,
non è facile perdonare, soprattutto quando si è traditi nell’amore, nelle parole, nella fiducia. Gesù nel Vangelo esorta a perdonare sempre, come si legge nel Vangelo di Matteo (Mt 18, 21-35). Dio ci perdona sempre e vuole che noi facciamo lo stesso. L’amore, come ho scritto nel quarto capitolo di “Amoris laetitia” (l’Esortazione Apostolica del 2016 dopo il Sinodo sulla famiglia), va oltre la giustizia, e straripa gratuitamente, perché gratuitamente abbiamo ricevuto, e gratuitamente diamo (cfr. Mt 10,8).


Ogni storia, tuttavia, è sempre speciale, diversa, unica. Il perdono è un atto libero, personale, che trae forza dallo spirito, dalla grazia e dall’amore di Dio. La sua domanda, Catia, in sostanza ci fa capire che la questione del perdono, che ripeto è sempre un dono e un fatto personale e umano, è una questione anche distinta rispetto alla dinamica positiva di una storia matrimoniale. Questi aspetti si possono intrecciare (l’uno fa bene all’altro, e viceversa), ma occorre anche fare attenzione al cammino personale del perdono che guarisce le ferite e smaltisce ogni rancore e giudizio sulla vita dell’altro, rispetto alla verifica matrimoniale sullo stare insieme nella carità e nella verità, e che ha una sua autonomia che prescinde dalla capacità di perdonare. “In alcuni casi – si legge nel cap.6 di “Amoris laetitia” (p.241) – la considerazione della propria dignità e del bene dei figli impone di porre un limite fermo alle pretese eccessive dell’altro, a una grande ingiustizia, alla violenza, o a una mancanza di rispetto diventata cronica. Bisogna riconoscere che ci sono casi in cui la separazione è inevitabile. A volte può diventare persino moralmente necessaria, quando appunto si tratta di sottrarre il coniuge più debole, o i figli piccoli, alle ferite più gravi causate dalla prepotenza e dalla violenza, dall’avvilimento e dallo sfruttamento, dall’estraneità e dall’indifferenza”.


Lei chiede un segno per comprendere che perdonare l’imperdonabile è la cosa giusta. Sì, è la cosa giusta ma non l’unica da fare. Catia, si rilegga anche il quarto capitolo di “Amoris laetitia”. L’amore nel matrimonio va sempre migliorato, guardando a Gesù, a Maria, all’inno della carità di San Paolo. Se c’è l’amore, l’amore è capace di pazientare, ricucire, riparare. In questa ricerca dell’amore vero con pazienza, amabilità, benevolenza, reciprocità, Catia, lei può chiedere a suo marito di fare insieme un cammino di accompagnamento, ad esempio alcuni incontri con una coppia cristiana impegnata a sostenere le coppie ferite, condividendo le esperienze di vita, le difficoltà, il perdono, la riconciliazione. Ci sono presso le parrocchie coppie che svolgono questo servizio, talora con una competenza specifica (counseling o supporto psicologico). A volte queste coppie hanno superato esse stesse gravi situazioni ed ora vivono serenamente. Ed è importante ascoltarle.


Questo può essere il segno che lei chiede. Certo, può essere un itinerario a ostacoli, ma insieme si può vivere una autentica conversione matrimoniale. Con la preghiera e il perdono, che costruiscono e rafforzano la conversione di ciascuno, il bene cresce e può vincere qualunque male. Niente è impossibile a Dio. Speriamo che suo marito accetti questo nuovo cammino, perché – se c’è l’amore in una coppia – l’amore può curare ogni ferita, e far risorgere il matrimonio.
Pregherò per lei, Catia, e per il suo matrimonio. Lei non si dimentichi di pregare per me.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: