lunedì 13 dicembre 2021
I suggerimenti di Francesco: dalla telefonata a una richiesta di perdono. La preghiera del Papa per la pace in Ucraina e i suoi auguri a Caritas Internationalis che compie 70 anni
«Per Natale chiediamoci: cosa posso fare per gli altri?»

Ansa

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“Prendiamo un impegno concreto, anche piccolo, che si adatti alla nostra situazione di vita, e portiamolo avanti per prepararci a questo Natale”. È l’invito del Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui ha ricordato che “la fede non è una teoria astratta, una teoria generalizzata, no, la fede tocca la carne e trasforma la vita di ciascuno”. "Il Vangelo ci ricorda una cosa importante - ha detto il Papa -: la vita ha un compito per noi. La vita non è senza senso, non è affidata al caso. No! È un dono che il Signore ci consegna dicendoci: scopri chi sei, e datti da fare per realizzare il sogno che è la tua vita! Ciascuno di noi, non dimentichiamolo, è una missione da realizzare". Da qui la domanda, evangelica: "Che cosa dobbiamo fare?". IL TESTO DELL'ANGELUS

“Posso telefonare a quella persona sola – suggerisce Francesco –, visitare quell’anziano o quel malato, fare qualcosa per servire un povero, un bisognoso. Ancora: forse ho un perdono da chiedere o un perdono da dare, una situazione da chiarire, un debito da saldare. Magari ho trascurato la preghiera e dopo tanto tempo è ora di accostarmi al perdono del Signore”. “Il Tempo di Avvento serve a questo”, ha ricordato il Papa: “A fermarsi e chiedersi come preparare il Natale. Siamo indaffarati da tanti preparativi, per regali e cose che passano, ma chiediamoci che cosa fare per Gesù e per gli altri!”.

Al termine dell'Angelus, che si è concluso con la tradizionale benedizione dei Bambinelli dei presepi, il Papa ha rivolto un pensiero all'Ucraina: “Desidero assicurare la mia preghiera per la cara Ucraina, per tutte le sue Chiese e comunità religiose e per tutto il suo popolo, perché le tensioni intorno ad essa siano risolte attraverso un serio dialogo internazionale e non con le armi”. E ha aggiunto: “A me addolora tanto la statistica che ho letto: in quest’anno sono state fatte più armi dell’anno scorso. Le armi non sono la strada. Che questo Natale del Signore porti all’Ucraina la pace!”.

"E prego anche per le vittime del tornado che ha colpito il Kentucky e altre zone degli Stati Uniti d’America", ha aggiunto.

Francesco ha inoltre rivolto i suoi auguri a Caritas Internationalis, che compie 70 anni. “È ragazzina! Deve crescere e fortificarsi di più!”, ha esclamato il Papa: “Caritas è in tutto il mondo la mano amorevole della Chiesa per i poveri e i più vulnerabili, nei quali è presente Cristo. Vi invito a portare avanti il vostro servizio con umiltà e con creatività, per raggiungere i più emarginati e favorire lo sviluppo integrale come antidoto alla cultura dello scarto e dell’indifferenza”. In particolare, il Papa ha espresso il suo incoraggiamento per la campagna globale “Insieme Noi” (Together We), fondata sulla forza delle comunità nel promuovere la cura del creato e dei poveri: “Le ferite inferte alla nostra casa comune hanno effetti drammatici sugli ultimi, ma le comunità possono contribuire alla necessaria conversione ecologica”. Di qui l’ invito ad aderire alla campagna di Caritas Internationalis: “E voi, cari amici di Caritas Internationalis, continuate il vostro lavoro di snellire l’organizzazione, perché i soldi non vadano all’organizzazione ma ai poveri”.

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