lunedì 13 febbraio 2023
Francesco esprime il dolore per il vescovo di Matagalpa a cui sono stati inflitti 26 anni di carcere e chiede di pregare per gli abitanti dei due Paesi devastati dalla “catastrofe” del terremoto
Il Papa prega per il vescovo Álvarez condannato in Nicaragua
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Dare pieno compimento alla Legge e ai Profeti: Gesù dichiara di essere venuto per questo nel Vangelo odierno. Papa Francesco spiega il significato di tali parole all’Angelus, chiarendo ciò che Cristo vuole farci capire, ossia che “le norme religiose servono", "sono buone”, ma “per dare loro compimento è necessario andare oltre la lettera e viverne il senso”. Così se “la Scrittura dice di ‘non uccidere’”, “per Gesù non basta se poi si feriscono i fratelli con le parole”, e si commette adulterio anche quando “si vive un amore sporcato da doppiezze e falsità”.

I comandamenti che Dio ci ha donato non vanno rinchiusi nelle casseforti asfittiche dell’osservanza formale, se no rimaniamo in una religiosità esteriore, una religiosità distaccata, servi di un “dio padrone” piuttosto che figli di Dio Padre. E Gesù vuole questo, non avere l’idea di servire un Dio padrone, ma il Padre, e per questo è necessario andare oltre la lettera. Gesù offre un esempio più concreto parlando del rito delle offerte a Dio per ricambiare simbolicamente "la gratuità dei suoi doni", aggiunge il Papa, considerato “molto importante", tanto che era vietato interromperlo se non per motivi gravi”. Ebbene, Cristo “afferma che si deve interromperlo se un fratello ha qualcosa contro di noi, per andare prima a riconciliarsi con lui”.

Dio ci ama per primo, gratis, facendo il primo passo verso di noi senza che lo meritiamo; e allora noi non possiamo celebrare il suo amore senza fare a nostra volta il primo passo per riconciliarci con chi ci ha ferito. Così c’è compimento agli occhi di Dio, altrimenti l’osservanza esterna, puramente rituale, è inutile. Anche oggi, osserva Francesco, ci si sente a posto per non avere ucciso, o rubato o fatto del male, ma questa, rimarca il Papa, è “osservanza formale”, “che si accontenta del minimo indispensabile”. Invece “Gesù ci invita al massimo possibile”.

Dio non ragiona per calcoli e tabelle; Lui ci ama come un innamorato: non al minimo, ma al massimo! Al massimo. Non ci dice: “Ti amo fino a un certo punto”. No, l’amore vero non è mai fino a un certo punto e non si sente mai a posto; l’amore va sempre oltre, non può farne a meno. E specifica Francesco che Dio ci ha mostrato il suo grande amore “donandoci la vita sulla croce e perdonando i suoi uccisori”, “e ci ha affidato il comandamento a cui più tiene: che ci amiamo gli uni gli altri come Lui ci ha amati”. Ed è questo, precisa il Papa, l’amore che dà compimento alla Legge, alla fede e alla vita.

L’invito di Francesco è ad un esame di coscienza su come si vive la fede, se si tratta di soli formalismi o di una “storia d’amore con Dio”, se ci si accontenta soltanto di non fare del male, “di tenere a posto ‘la facciata’” o se si cerca “di crescere nell’amore a Dio e agli altri”. Perché magari siamo inflessibili nel giudicare gli altri e ci scordiamo di essere misericordiosi, com’è Dio con noi. Da qui l’invocazione del Papa a “Maria, che ha osservato perfettamente la Parola di Dio”, perché “ci aiuti a dare compimento alla nostra fede e alla nostra carità”.



DOPO L'ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Continuiamo a stare vicini, con la preghiera e con il sostegno concreto, alle popolazioni terremotate in Siria e Turchia. Stavo vedendo nel programma “A Sua Immagine”, le immagini di questa catastrofe, il dolore di questi popoli che soffrono per il terremoto. Preghiamo per loro, non dimentichiamolo, preghiamo e pensiamo cosa possiamo fare per loro. E non dimentichiamo la martoriata Ucraina: che il Signore apra vie di pace e dia ai responsabili il coraggio di percorrerle.

Le notizie che giungono dal Nicaragua mi hanno addolorato non poco e non posso qui non ricordare con preoccupazione il Vescovo di Matagalpa, Mons. Rolando Álvarez, a cui voglio tanto bene, condannato a 26 anni di carcere, e anche le persone che sono state deportate negli Stati Uniti. Prego per loro e per tutti quelli che soffrono in quella cara Nazione, e chiedo la vostra preghiera. Domandiamo inoltre al Signore, per l’intercessione dell’Immacolata Vergine Maria, di aprire i cuori dei responsabili politici e di tutti i cittadini alla sincera ricerca della pace, che nasce dalla verità, dalla giustizia, dalla libertà e dall’amore e si raggiunge attraverso l’esercizio paziente del dialogo. Preghiamo insieme la Madonna. [Ave Maria]

Rivolgo il mio saluto a tutti voi, romani e pellegrini italiani e di altri Paesi. Saluto i gruppi provenienti dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca e dal Perù. Saluto i cittadini congolesi che sono qui presenti. È bello il vostro Paese, è bello! Pregate per il Paese! Saluto gli studenti di Badajoz (Spagna) e quelli dell’Istituto Gregoriano di Lisbona.

Saluto i giovani di Amendolara – Cosenza e il gruppo AVIS di Villa Estense – Padova.

E auguro a tutti voi una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

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