sabato 24 febbraio 2018
Papa Francesco ha ricevuto stamani in udienza privata i familiari della donna, da 9 anni in carcere in Pakistan per blasfemia
Il marito e la figlia di Asia Bibi (Ansa)

Il marito e la figlia di Asia Bibi (Ansa)

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«Penso molto spesso a tua madre e prego per lei». Lo ha detto papa Francesco, ricevendo stamani la figlia e il marito di Asia Bibi, la cristiana pachistana dal 2009 in carcere e condannata a morte per blasfemia. I familiari di Asia Bibi sono giunti a Roma ospiti di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Con loro è stata ricevuta dal Pontefice anche una ragazza nigeriana cristiana vittima di Boko Haram.

Poco prima i tre testimoni della persecuzione contro i cristiani avevano incontrato il direttore e i giornalisti di Avvenire nella sede romana: lì hanno ricostruito le loro vicende e invocato, ancora una volta, l'aiuto della comunità internazionale.

«Grazie per il vostro lavoro, fate bene!» ha detto Francesco al presidente e direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro, per l’evento che questa sera vedrà illuminato di rosso il Colosseo in ricordo dei martiri cristiani.

Nell'udienza privata, che Acs definisce «toccante», il Papa ha voluto espressamente pregare per Asia Bibi e per le donne ancora oggi prigioniere di Boko Haram. «La testimonianza di Rebecca e quella di Asia Bibi rappresentano un modello per una società che oggi ha sempre più paura del dolore. Sono due martiri», ha affermato Francesco dopo aver ascoltato il drammatico racconto delle violenze subite dalla donna nigeriana che ha dato alla luce il figlio di uno dei suoi carcerieri, e quello dei familiari di Asia Bibi.

«Penso molto spesso a tua madre e prego per lei», ha detto il Papa alla giovane Eisham che salutando il Pontefice lo ha abbracciato. «Quando prima di partire ho incontrato mia madre mi ha chiesto di darle un bacio». «Santo Padre – ha aggiunto il marito di Asia, Ashiq – le chiedo di pregare, uniti in Cristo, per mia moglie e per tutti i cristiani perseguitati».

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