lunedì 22 novembre 2021
Con un discorso tenuto in forma strettamente privata, Francesco ha aperto la 75ª Assemblea generale straordinaria della Cei. Al centro dei lavori il cammino sinodale delle Chiese in Italia
Il Papa con il cardinale Bassetti, in un'immagine d'archivio

Il Papa con il cardinale Bassetti, in un'immagine d'archivio - Ansa

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È stato «un esercizio di sinodalità», con il dono delle "Beatitudini del vescovo", ha commentato alla fine uno dei presuli presenti oggi alla sessione di apertura della 75ª assemblea generale straordinaria della Cei. «Un incontro molto bello e di famiglia», ha aggiunto il segretario generale della Cei Stefano Russo in una dichiarazione a Tv2000. Il riferimento è naturalmente all’incontro con il Papa, giunto all’Hotel Ergife di Roma (dove per ragioni di sicurezza dovute alle misure anti-Covid si tiene l’assise) intorno alle 16 e ripartito per Santa Marta intorno alle 18. Due ore di dialogo a parte chiuse con i vescovi italiani, secondo una consuetudine inaugurata proprio in questo Pontificato, ma con un’ulteriore innovazione rispetto alle precedenti occasioni.

Francesco infatti, accolto al suo arrivo dalla presidenza della Cei, non ha tenuto il breve discorso di introduzione che di solito (così era stato anche nella precedente assemblea di maggio svoltasi nello stesso luogo) precedeva l’"extra omnes" e ha iniziato subito a dialogare con i presuli in maniera riservata. «Un dialogo bello e sereno», ha commentato un altro dei vescovi presenti. Monsignor Russo ha spiegato: «Nel cammino sinodale viviamo il tempo dell’ascolto e come sempre il Papa, prima di tutti, ce lo testimonia. È venuto tra noi e si è messo in ascolto dei vescovi che ponevano delle domande e si è soffermato a lungo nelle risposte. Il Papa è veramente attentissimo alle nostre realtà. In ogni risposta a ciascun vescovo ha citato qualcosa legata alle diocesi».

Il clima familiare si evince del resto anche dal saluto iniziale del cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, partendo dalla battuta - «Non abbiamo ancora concluso il concorso di bellezza» - che riprende in maniera affettuosamente scherzosa, quanto - sempre a mo’ di battuta - disse Francesco arrivando all’assemblea di maggio sempre nello stesso luogo (l’Ergife, infatti, ospita spesso concorsi di diverso tipo). Del resto questa assise, che si concluderà giovedì 25 novembre, si può considerare a tutti gli effetti la continuazione di quella di sei mesi fa quando fu avviato il Cammino sinodale delle Chiese in Italia, di cui si parlerà anche in questa occasione. Un impegno cui papa Bergoglio ha voluto contribuire ieri oltre che con il dialogo in stile sinodale, anche con il dono di un biglietto recante l’immagine del Buon Pastore e il testo delle "Beatitudini del vescovo", compilato sulla base di una omelia dell'arcivescovo di Napoli.

«Beato il vescovo che fa della povertà e della condivisione il suo stile di vita - vi si legge tra l’altro -; che non teme di rigare il suo volto con le lacrime, affinché possano specchiarsi i dolori della gente; che considera il suo ministero un servizio e non un potere; che non si chiude nei palazzi del governo e non diventa un burocrate attento più alle statistiche che ai volti». Beato il vescovo, prosegue il testo, «che ha cuore per la miseria del mondo e non teme di sporcarsi le mani con il fango dell’animo umano» e che «non si scandalizza del peccato e della fragilità altrui»; «che allontana la doppiezza del cuore; che opera la pace e accompagna i cammini di riconciliazione», anche in seno al presbiterio (cioè l’insieme dei sacerdoti delle sue diocesi); e che infine «per il Vangelo non teme di andare controcorrente».

«Questo biglietto che ci ha consegnato oggi il Papa - ha ricordato il vescovo Russo - è un’esortazione affinché il vescovo sia sempre testimone della misericordia». Spunti utili anche per i lavori assembleari di questi giorni. Domattina sarà il cardinale Bassetti, con la sua introduzione a indirizzare le riflessioni comuni. Seguiranno la relazione del cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, e il dibattito in aula. Quindi i lavori proseguiranno con i gruppi di studio che si confronteranno a partire dall’intervento di monsignor Erio Castellucci, vicepresidente della Cei: "Annunciare il Vangelo in un tempo di rigenerazione. Il Cammino sinodale in Italia", il tema.

Giovedì 25 novembre, infine, la conferenza stampa conclusiva del cardinale Bassetti, per fare il punto sulle ulteriori specificazioni del Cammino messo a punto nel Consiglio permanente alla fine di settembre. Tappe che qualificano, come ha ricordato oggi Bassetti, una «Chiesa sinodale, dell’ascolto e della vicinanza».

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