lunedì 31 luglio 2023
Francesco invita a non chiudersi nell’abitudinarietà, a non accontentarci della mediocrità e a riconoscere le gemme preziose della vita. Poi prega ancora una volta per la martoriata Ucraina
Il Papa: "non sprechiamo tempo nelle futilità"

Vatican Media

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Cercare, trovare, comprare: sono i tre gesti del mercante protagonista della parabola del Vangelo odierno, che va in cerca di perle preziose e che trovatane di grande valore, vende tutti i suoi averi e la compra. Papa Francesco li suggerisce ai fedeli, all’Angelus, perché contengono degli insegnamenti. Ad ascoltare il Pontefice in piazza San Pietro, nell'ultima domenica di luglio, ci sono 11mila fedeli. Nella sua riflessione, Francesco fa notare che quel cercare dell’intraprendente mercante “è un invito per noi a non chiuderci nell’abitudinarietà”, a non accontentarci della mediocrità e “a coltivare sogni di bene, a cercare la novità” di Dio, che “non è ripetitivo”, ma “sempre porta novità”, "la novità dello Spirito", e “fa nuove le realtà della vita”.

Trovare, come fa il mercante descritto da Gesù, significa, poi, avere accortezza, sapere riconoscere ciò che ha valore. Cosa non facile, osserva il Papa, ad esempio negli “affascinanti bazar orientali”, colmi di merce e pieni di gente, o nelle “bancarelle che si vedono in tante città, piene di libri, di oggetti vari”. Però, a volte, “se ci si ferma a guardare bene si possono scoprire dei tesori: cose preziose, volumi rari che, mescolati a tutto il resto, a prima vista non si notano”, aggiunge Francesco. E allora, occorre avere “un occhio attento”, saper trovare e “discernere la perla”.

Ogni giorno, a casa, per strada, al lavoro, in vacanza, abbiamo la possibilità di scorgere del bene. Ed è importante saper trovare ciò che conta: allenarci a riconoscere le gemme preziose della vita e a distinguerle dalle cianfrusaglie. Non sprechiamo il tempo e la libertà per cose da niente, passatempi che ci lasciano vuoti dentro, ma la vita ci offre ogni giorno la perla preziosa dell’incontro con Dio e con gli altri!

DOPO L'ANGELUS

Un nuovo monito accorato: "Non cessiamo di pregare per la martoriata Ucraina, dove la guerra distrugge tutto, anche il grano". Francesco. "È una grave offesa a Dio", dice il Vescovo di Roma, "perché il grano è un suo dono per sfamare l'umanità". "Il grido dei milioni di fratelli e sorelle che soffrono la fame sale fino al cielo", prosegue rivolgendo un appello "ai miei fratelli, le autorità della Federazione Russa, affinché sia ripristinata l'iniziativa del Mar Nero e il grano possa essere trasportato in sicurezza".

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