lunedì 14 novembre 2022
Il Papa: vivere la fede con perseveranza è costruire il bene. COP27 si facciano passi in avanti nel solco dell’Accordo di Parigi
Francesco: la pace è possibile, non rassegniamoci alla guerra

Ansa

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Il Papa all'Angelus di ieri ha intrecciato le proprie parole con il Vangelo di domenica che ci porta a Gerusalemme: “alcune persone parlano della magnificenza” del tempio, “ornato di belle pietre”. Ma Gesù spiega che “non sarà lasciata pietra su pietra” perché “nella storia quasi tutto crolla: ci saranno, dice, rivoluzioni e guerre, terremoti e carestie, pestilenze e persecuzioni”. Non bisogna quindi “riporre troppa fiducia nelle realtà terrene, che passano”. “Sono parole sagge - afferma Francesco all'Angelus - che però possono darci un po’ di amarezza”. Ma l’intento di Gesù è quello “di donarci un insegnamento prezioso”. "Gesù chiede di essere “severi”, ligi, persistenti in ciò che a Lui sta a cuore, in ciò che conta"!.

Dopo l'Angelus

Al termine dell'Angelus, il pensiero del Papa è tornato al Paese dell’Europa dell’Est: “rimaniamo sempre vicini - ha detto - ai nostri fratelli e sorelle della martoriata Ucraina”. Francesco ha anche espresso i propri auspici per il vertice COP27 sul clima, che si sta svolgendo in Egitto: "Auspico che si facciano passi in avanti, con coraggio e determinazione, nel solco tracciato dall’Accordo di Parigi". Dopo aver ricordato che domani ricorre il primo anniversario dell’avvio della Piattaforma d’Azione Laudato si’, il Pontefice ha salutato i membri della comunità eritrea di Milano, ai quali assicura la propria preghiera per il loro Paese.

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