Trump non arruola Xi sull'Ucraina. E riapre l'escalation nucleare

L'annuncio del tycoon sulla ripresa dei test atomici ha offuscato i risultati del vertice con il presidente cinese in Corea del Sud
October 30, 2025
Trump non arruola Xi sull'Ucraina. E riapre l'escalation nucleare
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping al termine dell'incontro bilaterale a Busan, Corea del Sud / REUTERS
Neanche il tempo di festeggiare per Donald Trump e di “cannoneggiare”, a bordo dell'Air Force One, le consuete affermazioni trionfalistiche – quello con la controparte cinese Xi Jinping «è stato un incontro straordinario», classificato, su una scala da uno a dieci, come «12 su 10» –, che subito si sono riaddensate le ombre. E a riaccendere la tensione è stato ancora lui, il tycoon. Che, a sorpresa, ha “ordinato”, dopo uno stop di 33 anni, di riprendere i test delle armi nucleari Usa. «Gli Stati Uniti possiedono più armi nucleari di qualsiasi altro Paese», ha annesso il presidente a stelle e strisce su Truth. Ma il primato potrebbe vacillare. E, dunque, gli Usa puntano a evitare che i diretti “concorrenti”, Russia a Cina, colmino il gap cha attualmente li separa dagli Stati Uniti. Immediata (e dura) la reazione della Cina: gli Usa «rispettino scrupolosamente» la moratoria globale sui test nucleari, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun. «La Cina – ha continuato Guo – spera che gli Usa rispettino seriamente gli obblighi del trattato sulla messa al bando totale dei test nucleari e il loro impegno a vietare i test nucleari, e intraprendano azioni concrete per salvaguardare il sistema globale di disarmo nucleare e non proliferazione e salvaguardare l’equilibrio strategico e la stabilità globali».
Come leggere la “tempistica” dell’annuncio di Trump? Gli analisti hanno “legato” le parole del tycoon, in particolare, all’attivismo della Russia. Come ha sottolineato la Reuters, Mosca ha testato un nuovo missile da crociera a propulsione nucleare il 21 ottobre, ha tenuto esercitazioni di “prontezza nucleare” il 22 ottobre e ha sperimentato il missile sottomarino a propulsione nucleare Poseidon. Il Cremlino ha però smentito, precisando che i test condotti dalla Russia «non erano nucleari». «Il presidente Trump ha menzionato nella sua dichiarazione che altri Paesi sono impegnati in test di armi nucleari. Fino ad ora, non sapevamo che qualcuno li stesse testando», ha rilanciato ilportavoce di Putin, Dmitrij Peskov. Secondo la National Nuclear Energy Administration, a settembre 2023 l'arsenale nucleare statunitense era composto da 3.748 testate, mentre il Bulletin of Atomic Scientists stima che la Russia ne abbia 5.460 e la Cina seicento.
L’apertura di un nuovo, inquietante, fronte offuscherà i risultati del summit Trump-Xi avvenuto in Corea del Sud? E, soprattutto, qual è il “perimetro” reale dei risultati raggiunti? Gli osservatori internazionali concordano: nonostante la retorica, quella raggiunta da Usa e Cina più che una pace è una “tregua”. Lo confermano i capisaldi dell’accordo siglato tra la prima e la seconda economia al mondo, sbandierati dallo stesso Trump: riduzione dei dazi dal 57% al 47% in cambio di un giro di vite da parte di Pechino sul commercio illecito di fentanyl, della ripresa degli acquisti di soia dagli Stati Uniti e del congelamento per un anno delle restrizioni, minacciate dalla Cina, sulle esportazioni di terre rare.
Troppi, in realtà, i dossier caldi ignorati (come quello “caldissimo” di Taiwan), troppe le questioni rimandate (su TikTok la Cina si è abbandonata a una affermazione criptica: «Affronteremo adeguatamente le questioni relative a TikTok») o accantonate (come la questione del chip di intelligenza artificiale Blackwell di Nvidia) . E l’altro grande dossier, quello ucraino? Trump ha fatto sapere che Stati Uniti e la Cina hanno concordato di collaborare maggiormente per porre fine alla guerra. Affermazioni, anche qui, apparse rituali e apparentemente prive di contenuto reale. «Entrambe le parti – ha commentato il Guardian – hanno ritirato dal tavolo alcuni dei loro obiettivi principali, raggiungendo un accordo che sembra più vicino a una tregua che a una pace duratura che stabilisca confini stabili per le relazioni tra Cina e Stati Uniti».
Quella che si è aperta tra le due superpotenze è una nuova “normalità”, ritmata da un movimento destinato a ripetersi, fisso, fatto di «tensione, escalation e successiva tregua». Insomma un alternarsi di «frequenti rotture e soluzioni a breve termine». Secondo il sito di analisi Asia Times«c’è poco di grandioso nell’accordo raggiunto» tra Usa e Cina. Di certo, sono cambiati i rapporti di forza che non sono più così sbilanciati e asimmetrici come una volta. Nel 2018, gli Stati Uniti rappresentavano il 19,3% del commercio estero complessivo della Cina. Nei primi otto mesi del 2025, la quota è scesa al 9,2%, nonostante l'espansione del commercio cinese sia stata del 45%. Dopo la guerra commerciale che ha scandito il primo mandato di Trump, la Cina si è “attrezzata”, e – grazie al rapido aumento delle spedizioni verso l'Europa, il sud-est asiatico e i Paesi del Sud del mondo – può di fatto contenere gli effetti dei dazi del “Trump 2”. «La tregua è solo per un anno, e questo potrebbe essere un vantaggio per la Cina», scrive ancora Asia Times. La “tregua” ha dodici mesi per diventare una vera pace.
Il post di Donald Trump sul social "Truth", pubblicato prima dell'incontro con Xi Jinping. «Gli Stati Uniti possiedono più armi nucleari di qualsiasi altro Paese - ha scritto il tycoon - Questo obiettivo, incluso un completo ammodernamento e rinnovamento delle armi esistenti, è stato raggiunto durante il mio primo mandato. A causa dell'enorme potere distruttivo, ODIAVO farlo, ma non avevo scelta! La Russia è seconda e la Cina è terza, ma sarà in parità entro 5 anni. Grazie ai programmi di test di altri Paesi, ho incaricato il Dipartimento della Guerra di iniziare a testare le nostre armi nucleari su base paritaria. Tale processo inizierà immediatamente. Grazie per l'attenzione»
Il post di Donald Trump sul social "Truth", pubblicato prima dell'incontro con Xi Jinping. «Gli Stati Uniti possiedono più armi nucleari di qualsiasi altro Paese - ha scritto il tycoon - Questo obiettivo, incluso un completo ammodernamento e rinnovamento delle armi esistenti, è stato raggiunto durante il mio primo mandato. A causa dell'enorme potere distruttivo, ODIAVO farlo, ma non avevo scelta! La Russia è seconda e la Cina è terza, ma sarà in parità entro 5 anni. Grazie ai programmi di test di altri Paesi, ho incaricato il Dipartimento della Guerra di iniziare a testare le nostre armi nucleari su base paritaria. Tale processo inizierà immediatamente. Grazie per l'attenzione»

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