Sudan, l'esercito respinge la tregua di tre mesi delle Rsf
di Redazione
I paramilitari la motivavano con ragioni umanitarie. La proposta arrivava dagli Usa e dai mediatori

I paramilitari sudanesi delle Forze di sostegno rapido (Rsf) hanno annunciato una tregua umanitaria unilaterale di tre mesi, all'indomani del rifiuto da parte dell'esercito rivale di una proposta internazionale di cessate il fuoco. Bocciatura ribadita da Khartum subito dopo il nuovo annuncio delle Rsf. "In risposta agli sforzi internazionali, in particolare all'iniziativa del presidente americano Donald Trump e dei mediatori, annunciamo una tregua umanitaria che prevede la cessazione delle ostilità per tre mesi'', ha dichiarato il capo delle Rsf Mohamed Dagalo in un video messaggio registrato. Il fratelli era stato sanzionato l'altro ieri dalla Ue. Le Rsf controllano ormai tutto il Darfur e stanno minacciando di invadere anche il Kordofan.
Poco prima ghli Emirati Arabi Uniti, Paese mediatore nella guerra civile in Sudan, avevano criticato il primo rifiuto del capo dell'esercito sudanese di una proposta di tregua da parte statunitense nella guerra civile che oppone forze armate e paramilitari da aprile 2023. "Ancora una volta, il generale (Abdel Fattah) al-Burhan rifiuta le offerte di pace. Con il suo rifiuto della proposta americana per il Sudan e il suo ostinato rifiuto di un cessate il fuoco, continua a dimostrare un comportamento ostruzionistico. Questo deve essere denunciato", ha dichiarato il ministro di Stato per la cooperazione internazionale degli Emirati, Reem al Hashimy.
Il capo dell'esercito sudanese ha affermato che il gruppo di Paesi mediatori - detto 'Quad' e che comprende anche Stati Uniti, Arabia Saudita ed Egitto - è "parziale" perché ne fanno parte gli Emirati, accusati di sostenere i paramilitari in Sudan. In un video, ha giudicato l'ultima proposta di tregua dell'inviato americano Massad Boulos "la peggiore" fatta fino a oggi, accusandolo di riprendere elementi del discorso emiratino. Dallo scoppio della guerra civile oltre due anni fa gli sforzi di mediazione non hanno portato a un cessate il fuoco, con le due parti ancora in lotta per ottenere la vittoria militare. Il conflitto ha causato migliaia di morti e milioni di sfollati, facendo precipitare il Paese africano in quella che per l'Onu è "la peggiore crisi umanitaria" al mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Temi






