martedì 20 gennaio 2015
Conquistato dai ribelli sciiti dopo un breve combattimento. L'Onu: Hadi autorità legittima. Emergenza umanitaria: sono già oltre 300mila gli sfollati. Bambini a rischio.
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Si aggrava la situazione in Yemen. I ribelli sciiti hanno preso il controllo del palazzo presidenziale nella capitale Sanaa. La notizia è stata diffusa dall'emittente al Arabiya. I miliziani Houthi sono entrati nel palazzo dopo un breve scontro con le guardie presidenziali, che poi si sono arrese, secondo quanto riferito testimoni. Miliziani siiti hanno inoltre bombardato la residenza privata del presidente yemenita Abd-Rabbu Mansour Hadi nel tentativo di rovesciare il governo. Lo riferisce il ministero dell'Informazione dello Yemen. Viene registrato anche un attacco contro un veicolo dell'ambasciata Usa nello Yemen: lo riporta la Cnn, precisando che l'incidente si è verificato ad un posto di controllo vicino al complesso che ospita la sede diplomatica. Non ci sono stati feriti. Gli assalitori, non identificati, hanno prima sparato per aria, poi hanno mirato il veicolo, all'interno del quale c'era personale diplomatico statunitense, secondo l'ambasciata. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite difende la legittimità del presidente yemenita, Abdo Rabu Mansur Hadi, e condanna gli attacchi contro la sua abitazione e contro il palazzo presidenziale da parte di miliziani del movimento sciita degli Houthi. In una nota, l'organo Onu esprime "profonda preoccupazione" per la crisi e sottolinea l'importanza dell'applicazione degli accordi di pace. Hadi, si legge nella nota, è "l'autorità legittima" in base ai risultati elettorali. I ribelli houti hanno preso il controllo di Sanaa a settembre ed hanno iniziato ad avanzare nelle regioni centrali e occidentali dello Yemen, dove predominano i musulmani sunniti. Gli houti vogliono più diritti per gli sciiti zaydi e sostengono di stare facendo una campagna contro la corruzione. Il caos a Sanaa aggiunge un ulteriore elemento di instabilità in Yemen, a lungo tormentato da divisioni tribali e dalla minaccia di al Qaeda.Emergenza umanitariaGli scontri in atto, che seguono a un periodo molto difficile, e il caos conseguente non danno scampo alla popolazione yemenita: 10,6 milioni di persone vivono nell'insicurezza alimentare, la malnutrizione minaccia la sopravvivenza di 840.000 bambini al di sotto dei cinque anni, oltre 330.000 sono gli sfollati interni in fuga dai continui scontri e 82.000 i rifugiati e i migranti arrivati nel Paese, dove il sistema economico al collasso non concede via di fuga dalla povertà. Lo denuncia Intersos, l'unica organizzazione umanitaria italiana attiva da quasi un decennio in Yemen. Intersos chiede alle parti coinvolte di assicurare l'incolumità della popolazione civile e il ripristino delle condizioni minime per poter continuare a portare aiuto alla popolazione in stato di bisogno.

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