giovedì 18 aprile 2024
Il più importante premio di fotogiornalismo a Mohammed Salem (Reuters) per la foto di una donna palestinese che stringe a sé il corpo della nipotina morta in un attacco israeliano a Gaza
Amsterdam, l'annuncio della foto vincitrice del World Press Photo 2024: "La pietà di Gaza" di Mohammed Salem, fotoreporter della Reuters

Amsterdam, l'annuncio della foto vincitrice del World Press Photo 2024: "La pietà di Gaza" di Mohammed Salem, fotoreporter della Reuters - Ansa

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"La Pietà di Gaza". Così è stata ribattezzata la foto di una donna palestinese, accovacciata per terra, mentre stringe a sé, quasi cullandolo, il corpo avvolto in un sudario bianco della nipotina morta in un attacco israeliano nella Striscia di Gaza. La foto del fotoreporter palestinese della Reuters, Mohammed Salem, ha vinto l'edizione 2024 del più importante premio al mondo di fotogiornalismo, il World Press Photo. La foto dell'anno. Pur non mostrando i visi dei due soggetti ricorda, nella sua drammaticità, il capolavoro di Michelangelo. Un'immagine in due dimensioni che, secondo molti osservatori, potrebbe diventare una statua, un monumento in grado di rappresentare il dramma di questa tragica guerra.

'La pietà di Gaza' di Mohammed Salem, fotoreporter della Reuters: è la foto vincitrice del World Press Photo 2024

"La pietà di Gaza" di Mohammed Salem, fotoreporter della Reuters: è la foto vincitrice del World Press Photo 2024 - Mohammed Salem, Reuters

Scattata il 17 ottobre 2023 all'ospedale di Nasser di Gaza, appena dieci giorni dopo l'inizio del conflitto, la foto ritrae Inas Abu Maamar, una donna di 36 anni, con una veste azzurra, che ricorda il colore associato al manto della Madonna, mentre abbraccia il corpo senza vita di Saly, sua nipote, di cinque anni, coperta da un lenzuolo bianco, simbolo di innocenza e purezza, uccisa insieme alla madre e a una sorella da un missile israeliano piombato sulla loro casa di Khan Yunis.

"È un'immagine profondamente commovente", ha affermato la presidente della giuria Fiona Shields. "Una volta che la vedi, ti rimane in mente. È come una sorta di messaggio letterale e metaforico sull'orrore e l'inutilità del conflitto" e rappresenta "un argomento incredibilmente potente a favore della pace". La giuria, nella motivazione, ha sottolineato la cura e il rispetto con cui il reporter ha ripreso l'immagine, che "offre uno sguardo, allo stesso tempo, metaforico e letterale su una perdita e un dolore inimmaginabile". ​

Salem - che più di 10 anni fa aveva ricevuto un premio del World Press Photo per un’altra rappresentazione del tributo umano del conflitto nella Striscia di Gaza - ha incontrato la donna, accovacciata sul pavimento, abbracciata alla ragazzina, nell'obitorio dell'ospedale, in un momento in cui molti residenti erano andati là per cercare i loro parenti scomparsi, vittime delle bombe. Lo ha fatto poco dopo il parto di sua moglie, così quel momento è stato "pieno di forza e di tristezza allo stesso tempo": "Questa immagine riassume il sentimento più ampio di quello che è successo nella Striscia di Gaza".

Riguardo alle altre sezioni, è la sudafricana Lee-Ann Olwage, per la rivista Geo, a vincere il premio "Storia dell'anno" con il suo ritratto intimo di una famiglia malgascia che vive con un genitore anziano affetto da demenza. "Questa storia affronta un problema di salute universale attraverso la lente della famiglia e dell'assistenza", hanno affermato i giudici. "La serie di immagini è composta con calore e tenerezza, ricordando al pubblico l'amore e l'intimità necessari in tempi di guerra e aggressione in tutto il mondo", hanno aggiunto.

Il fotografo venezuelano Alejandro Cegarra ha vinto il premio per il progetto a lungo termine con le sue immagini in bianco e nero di migranti e richiedenti asilo che tentano di attraversare il confine meridionale del Messico, scattate per il New York Times/Bloomberg. Migrante anche lui, Cegarra "ha offerto una prospettiva sensibile e centrata sull'uomo", evidenziando, secondo la giuria, la resilienza di chi si muove lasciando la propria terra per altre. Nella categoria "formato aperto", l'ucraina Julia Kochetova ha vinto con il suo sito web che "combina il fotogiornalismo con lo stile documentaristico personale di un diario per mostrare al mondo cosa significa convivere con la guerra come realtà quotidiana".

Le foto vincitrici nel 2024 sono state selezionate tra 61.062 candidature, presentate da 3.851 fotografi provenienti da 130 paesi. Le foto saranno esposte nella chiesa Nieuwe Kerk di Amsterdam fino al 14 luglio. Altre mostre come di consueto gireranno tutto il mondo, in varie location. Per rileggere e riflettere su un anno di fatti e di storie. Con la potenza delle immagini.

In Italia, prima tappa a Roma, dall'8 maggio al 9 giugno a Palazzo delle Esposizioni.


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