lunedì 20 novembre 2017
Attirò seguaci, creando una setta razzista che usava simboli satanici, e fu il mandante di numerosi omicidi
Charles Manson in una foto del 1969, l'anno degli efferati delitti (Ansa)

Charles Manson in una foto del 1969, l'anno degli efferati delitti (Ansa)

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È morto Charles Manson, uno dei criminali più feroci del ventesimo secolo. Aveva 83 anni. È deceduto, stando a quanto riferito dalla sorella di una delle vittime al portale Tmz, in un ospedale in California. Manson scosse gli Stati Uniti nell'agosto del 1969 con una sanguinosa spirale di violenza in cui lui e i suoi seguaci, noti come 'la famiglia Manson', uccisero sette persone. Quei crimini hanno scioccato la società americana e hanno segnato un punto simbolico nella controcultura degli anni '60 e del movimento hippie. Tra gli assassinati c'era l'attrice Sharon Tate, che stava per dare alla luce il suo primo figlio, frutto della sua relazione con il regista Roman Polanski. Manson era stato ricoverato in ospedale in fin di vita per un'emorragia intestinale un paio di giorni fa.

Una catena di efferati omicidi

Il 9 agosto 1969, gli Stati Uniti assistettero a uno dei più efferati omicidi della loro storia recente. Un gruppo di persone armate si introdusse nella residenza di Cielo Drive a Los Angeles e uccise spietatamente quattro persone: Sharon Tate, attrice moglie 26enne del regista Roman Polanski e incinta all'ottavo mese, l'amico hairstylist Jay Sebring, gli altri amici Wojciech Frykowski e Abigail Folger, e il venditore di passaggio Steven Parent. A uccidere furono dei seguaci di Charles Manson, in quello che diventò il più noto degli omicidi commessi dalla sua setta, chiamata la 'Famiglia'. Gli assassinii ebbero un'enorme risonanza mediatica e anche la setta ne derivò un'enorme, e macabra, popolarità.

Un'infanzia di abbandono e abusi

A quel tempo Manson, nato il 12 novembre 1934 a Cincinnati in Ohio, era entrato e uscito molte volte dal carcere, dopo un'infanzia difficile in cui era stato trascurato dai genitori ed era finito a vivere per strada. In seguito, Manson ha raccontato di aver subito violenze e abusi sessuali, e di altrettanti è stato accusato. Dopo la metà degli anni '60, mentre era libero, Manson cominciò ad attirare attorno a sé molti adepti, uomini e donne provenienti da vari gruppi sociali. Si presentò loro come una figura paterna, un punto di riferimento, un amante, un mentore: ne nacque la setta della Famiglia, in cui si fusero anche le credenze in Scientology* e in Satana, e l'odio per i neri. In questo periodo nacque la sua ideologia 'Helter Skelter', derivata dall'interpretazione di Manson della canzone dei Beatles, in cui lesse l'avvicinarsi di una guerra tra 'razze'.

Dopo una serie di omicidi seriali commessi dai membri della sua setta, nell'agosto 1969 avvenne l'assassinio passato alla storia per la sua efferatezza: quello nella casa di Polanski. Nessuno degli occupanti della casa fu risparmiato, non ci furono sopravvissuti. Polanski si salvò perché si trovava all'estero per lavoro. Il giorno successivo furono uccisi in un altro spietato crimine Leno e Rosemary LeBianca, sempre a Los Angeles. Entrambi i crimini furono estremamente violenti e accomunati da scritte sui muri realizzate con il sangue delle vittime.

La setta e i processi

Gli omicidi seriali proseguirono e voci sul coinvolgimento della setta, che in quel periodo viveva nello Spahn Ranch, cominciarono a circolare. Con queste si concentrò l'attenzione della polizia su Manson, che fu inizialmente arrestato per droga, poi incriminato anche per gli omicidi grazie alla delazione di alcuni ex adepti.

Nel 1970 iniziò il processo e nel 1971 Manson, considerato il mandante degli assassinii, fu condannato a morte (poi convertita in ergastolo perché la California abolì la pena capitale) per il suo ruolo in questi ultimi omicidi. Altre condanne analoghe furono inflitte a vari suoi seguaci. Manson si era presentato in tribunale con una X tatuata in fronte, che in seguitò trasformò in una svastica. Per più di 10 volte gli è stata negata la libertà sulla parola, mentre per oltre 45 anni è stato rinchiuso nella prigione statale di Corcoran, in California.

* a proposito del passaggio in cui si cita Scientology, ci ha scritto la Chiesa di Scientology di Milano Continentale, chiedendo di ospitare la seguente precisazione: «Per dovere di cronaca e correttezza di informazione, rendiamo noto che Charles Manson non è mai stato in alcun modo coinvolto in Scientology. L’insinuazione che Manson fosse in qualche modo legato a Scientology, o basasse la propria filosofia su Scientology è totalmente falsa. Questa asserzione è diffamatoria ed è simile a quella circolata nel Regno Unito nel 1971. La Chiesa di Scientology intentò e vinse una causa contro il quotidiano The Guardian, condannato a risarcire il danno».


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