Agenzia Fides

Porterebbe la firma di un gruppo jihadista affiliato all'Isis il fallito attentato di ieri mattina al Santuario dei Martiri ugandesi di Munyonyo, alla periferia della capitale Kampala. Testimoni riferiscono di una forte esplosione che ha ucciso un uomo e una ragazza che viaggiavano su una motocicletta, a mezzo chilometro dal Santuario. Fonti dell'esercito hanno riferito che lo scoppio è avvenuto quando un agente dell'antiterrorismo ha sparato alla ragazza, che indossava un giubbotto imbottito di esplosivo. Si tratterebbe della figlia di un attentatore suicida che si fece esplodere nel 2021 alla stazione della polizia centrale di Kampala, in una serie di attacchi rivendicati dai jihadisti delle sedicenti Forze democratiche alleate. Secondo le autorità, la giovane è stata fermata prima che potesse accedere al santuario, dove un gruppo di fedeli era riunito in preghiera.

Ieri in Uganda si celebrava la festa liturgica dei Martiri ugandesi, un gruppo di 22 cattolici e 23 anglicani convertiti al cristianesimo che, per questo motivo, furono condannati a morte e uccisi fra il 31 gennaio 1885 e il 27 gennaio 1887. Nell'occasione al Santuario, elevato a Basilica minore nel 2019, affluiscono ogni anno migliaia di pellegrini dal Paese e dall'estero. A una trentina di chilometri di distanza, sul sito cattolico e anglicano di Namugongo nel distretto di Wakiso, si è tenuto regolarmente l'evento principale della giornata al quale hanno partecipato due milioni di persone, alla presenza del presidente Museveni con la moglie.

«Un'unità antiterrorismo ha intercettato e neutralizzato due terroristi armati a Munyonyo - ha detto l'esercito -. Si è trattato di un'operazione condotta dall'intelligence». Sul posto sono stati rinvenuti i corpi smembrati dei due aggressori e i resti della motocicletta. Il luogo dell’esplosione è stato isolato per permettere a unità di artificieri militari di accertare che non vi fossero altri ordigni inesplosi.

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