.jpg?width=1024)
Un cittadino di Kiev ferito nel suo appartamento, in un condominio di cinque piani, dopo gli attacchi della notte scorsa - Ansa
Almeno 15 persone sono state ferite in un massiccio attacco russo con missili e droni, la scorsa notte, nella capitale ucraina Kiev. Incendi sono scoppiati in vari quartieri e detriti sono caduti sui quartieri centrali di Obolon e Shevchenko. Due persone sono ricoverate in ospedale, mentre le altre sono state medicate sul posto. Le forze di difesa aerea ucraine fanno sapere di aver abbattuto, nella notte, sei missili balistici russi Iskander-M/Kn-23 diretti su Kiev su 14 lanciati in totale e neutralizzato 245 droni su 250. Un altro attacco con droni Shahed ha colpito, nella notte, la città portuale di Odessa sul Mar Nero. Negli attacchi di ieri su Odessa hanno perso la vita tre persone, sette sono rimaste ferite.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto a Europa e Stati Uniti di aumentare la pressione sulla Russia con nuove sanzioni. «Con ogni bombardamento il mondo si convince che la ragione del protrarsi della guerra risiede in Mosca», scrive Zelensky sul suo canale Telegram -. «L'Ucraina ha proposto più volte un cessate il fuoco, sia totale che aereo. Tutto questo è stato ignorato». L'esercito di Mosca afferma che l'Ucraina sta bersagliando il territorio russo: sarebbero 788 i droni e missili lanciati da martedì, 776 dei quali abbattuti.
Questi attacchi arrivano mentre Russia e Ucraina hanno avviato uno scambio record di prigionieri che dovrebbe coinvolgerne «1.000 per 1.000» in tre giorni. Si tratta dell'unico risultato tangibile dei negoziati di Istanbul a metà maggio. La prima parte dello scambio, ieri, si è concentrata su 270 militari e 120 civili di entrambe le parti. Le fasi successive sono previste tra oggi e domani. Nella regione di Cherniguiv, dove gli ucraini liberati dai russi venivano rimpatriati, centinaia di persone, soprattutto donne, aspettavano con striscioni e ritratti, ha detto un giornalista dell'Afp. Alcuni gridavano, piangevano o applaudivano all'unisono gli autobus pieni di uomini emaciati, che li salutavano dai finestrini.