martedì 4 ottobre 2022
Cresce intnato il timore che il Cremlino possa ricorrere all'uso dell'arma nucleare tattica. La Cia: Putin con le spalle al muro è un pericolo
La bandiera ucraina oggi è stata ufficialmente innalzata sulla città di Lyman nel Donetsk, liberata nei giorni scorsi

La bandiera ucraina oggi è stata ufficialmente innalzata sulla città di Lyman nel Donetsk, liberata nei giorni scorsi - Reuters

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Mentre prosegue l'avanzata delle forze armate ucraine nella regione di Kherson, appena annessa unilateralmente dalla Federazione Russa, la bandiera ucraina è stata ufficialmente innalzata sulla città di Lyman nel Donetsk, liberata nei giorni scorsi. Nella regione di Zaporizhzhia, invece, le truppe russe stanno costruendo un "confine di Stato" a Vasylivka, l'unico insediamento attraverso il quale è possibile lasciare i territori occupati.

Intanto il presidente ucraino Zelensky firma un decreto che vieta di negoziare con il presidente russo Vladimir Putin e in Occidente cresce il timore che il Cremlino, messo alle strette, ricorra all'uso dell'arma nucleare strategica.

L'avanzata di Kiev a Kherson, in territori "annessi" dalla Russia

La bandiera ucraina è stata issata nel villaggio di Davydiv Brid, nell'oblast di Kherson. Il centro abitato è stato "violentato dall'occupazione russa. Diventerà una delle perle dei nostri viaggi attraverso il sud dell'Ucraina dopo la vittoria", riferisce su Facebook il deputato Roman Lozynskyi. Ieri la Difesa russa aveva ammesso lo sfondamento delle sue linee a Kherson.

"Siamo obbligati a fermarci e a riorganizzarci per creare nuove attrezzature e per esercitare le nuove reclute. E questo richiederà del tempo" ha detto Dmitry Sablin, vicepresidente del Comitato di difesa, parlando al primo canale della tv russa.

Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale, citato da Ukrinform, afferma che i russi "a Vasylivka stanno cercando di creare un confine di Stato, come hanno fatto in Crimea e nel Donbass. Agli uomini in età di leva non è permesso attraversarlo". Starukh aggiunge che nell'ultimo giorno solo 43 persone sono riuscite a lasciare i territori temporaneamente conquistati dall'Ucraina attraverso Vasylivka, la scorsa settimana erano 1.500-2.000 persone al giorno.

Continuano i bombardamenti russi sulle infrastrutture civili nella regione di Zaporizhzhia: solo ieri sono stati lanciati 114 colpi, 90 dei quali hanno preso di mira obiettivi civili in 23 insediamenti.

«In 2 settimane 2mila russi arresi, anche prima di arrivare»

La direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino afferma che nelle ultime settimane 2mila militari russi hanno chiesto di arrendersi. Il rappresentante dell'intelligence militare Andrey Yusov, ha dichiarato che è stata osservata "un'ondata di appelli a poter arrendersi" dopo l'offensiva delle forze armate ucraine nella regione di Kharkiv e dopo l'annuncio della mobilitazione parziale nella Federazione Russa. "A chiedere di arrendersi non sono solo i soldati che si trovano sul territorio dell'Ucraina da occupanti, ma anche quelli che sono appena stati mobilitati e si trovano ancora sul territorio della Federazione Russa. Le richieste arrivano anche dai loro parenti, o da persone che temono di poter essere mobilitate". Per incoraggiare la resa in sicurezza dei soldati russi, il governo ucraino ha varato il progetto statale "Voglio vivere", che mette a disposizione numeri telefonici 24 ore su 24 per i militari russi e i loro parenti.

Continua anche la fuga oltre frontiera dei cittadini russi. Il Kazakistan ha reso noto che, dal 21 settembre quando Putin ha annunciato la mobilitazione parziale, "circa 200mila russi sono entrati e 147mila se ne sono andati". Il ministro dell'Interno kazako, Marat Akhmetzhanov, ha detto che ieri "più di 7mila cittadini russi sono entrati" ma "circa 11mila se ne sono andati" in altri Stati esteri.

Zelensky firma il decreto: mai negoziati con Putin

Zelensky ha ratificato la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale del 30 settembre in cui si afferma l'impossibilità di negoziare con Putin e la necessità di rafforzare la capacità di difesa dell'Ucraina. Tenendo conto dei risultati della riunione si è "affermata l'impossibilità di intrattenere negoziati con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin".

D'altra parte il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha ribadito che "raggiungere la pace in Ucraina è impossibile senza soddisfare le richieste della Russia".

Il direttore della Cia: Putin è con le spalle al muro, può essere pericoloso

Il direttore della Cia, Bill Burns, ha detto che Putin può essere "abbastanza pericoloso e sconsiderato" se viene messo alle strette. Putin deve "essere preoccupato, non solo di ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in Ucraina ma anche di ciò che sta accadendo a casa e a livello internazionale", ha sottolineato Burns aggiungendo che, nonostante la promessa della Cina a febbraio di "un'amicizia senza limiti", Pechino ha rifiutato di offrire supporto militare. "Putin adesso si sente con le spalle al muro e può essere piuttosto pericoloso e sconsiderato".

Il Times: Mosca prepara un test nucleare

Il britannico Times, citando un'informativa inviata dalla Nato agli Stati membri, scrive che la Russia starebbe preparando le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell'Ucraina. Nel rapporto dell'intelligence si avverte di possibili azioni di Mosca fra cui quella di testare il drone sottomarino Poseidon equipaggiato con una testata atomica. Secondo altre fonti, un treno militare russo della divisione nucleare sarebbe partito in direzione dell'Ucraina: l'unità è responsabile delle munizioni nucleari, del loro stoccaggio e manutenzione.

Secondo una fonte di alto livello della difesa occidentale citata dal Times, la dimostrazione di forza più probabile da parte di Putin tramite il ricorso a ordigni atomici avverrebbe nel Mar Nero. Ma "non è impossibile" che il leader del Cremlino possa utilizzare un'arma nucleare tattica in Ucraina. In quel caso però i rischi per i russi sono più alti: "Potrebbero sbagliare e colpire accidentalmente una città russa vicino al confine ucraino come Belgorod", ha detto la fonte.

Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha affermato che la Russia non vuole "prendere parte" alla "retorica nucleare" dei "media e dei politici occidentali".

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