lunedì 11 aprile 2022
Zelensky chiede armi: "A Mariupol decine di migliaia di morti". Nove corridoi umanitari oggi. Unicef: la metà dei 7,1 milioni di sfollati sono bambini
Filorussi: preso il porto di Mariupol. Tank spara sul centro Caritas: 7 morti

Reuters

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Secondo quanto denunciato dal sindaco di Mariupol Vadym Boychenko, si conterebbero già diecimila morti. La furia dei bombardamenti non ha risparmiato nemmeno la Caritas locale. Un carroarmato ha fatto fuoco contro l’edificio al cui interno c’erano diverse persone. Sette sono state uccise tra cui due dipendenti della struttura caritativa della Chiesa cattolica di rito latino.

Si è concluso dopo un colloquio di 75 minuti, l'atteso incontro del giorno tra il cancelliere federale austriaco Karl Nehammer e il presidente della Federazione russa Vladimir Putin. L'incontro tra il Bundeskanzler Nehammer e Putin si è svolto presso la residenza del presidente russo a Novo-Ogaryovo nel distretto Odintsovsky all'interno dell'Oblast di Mosca non distante dall'autostrada Rublyovo-Uspenskoye a ovest rispetto al centro della capitale russa. "Non è stato un incontro amichevole". Così la cancelleria austriaca, citata dal giornale online Kronen Zeitung, ha commentato il colloquio. Al colloquio erano presenti solo i due interpreti. Finora non si hanno altri dettagli

Dopo aver visto due giorni fa Zelensky a Kiev e prima dell'incontro con il presidente Putin il cancelliere austriaco aveva spiegato che la riteneva "una missione rischiosa", ma importante "per gettare ponti per dialogare". Nehammer prima della sua partenza per Mosca aveva ribadito che non sarà "moralmente neutrale" e che durante l'incontro affronterà anche i "crimini di guerra" commessi in Ucraina. "Parlare non significa rinunciare alla propria posizione, anzi la illustrerò", ha aggiunto.

Secondo il cancelliere austriaco, "tutto ciò che può essere fatto per aiutare il popolo ucraino e per fermare la guerra va fatto". Serve "diplomazia personale", ha proseguito.

Gli obiettivi sono un possibile dialogo tra Zelensky e Putin, un cessate il fuoco o i corridoi umanitari. Nehammer vuole "fare di tutto per poter intraprendere passi verso la pace", anche se le possibilità di ottenere qualcosa sono scarse, ha ammesso. "'Meglio non fare niente' non è il mio approccio", ha ribadito Nehammer che vuole presentarsi come "costruttore di ponti" e "fare di tutto per fermare" la guerra.

"Nessuno vuole negoziare con chi tortura la nostra nazione, ma non vogliamo perdere l'opportunità di una soluzione diplomatica per mettere fine a questa guerra", ha affermato il presidente dell'Ucraina Zelensky tornando a chiedere armi. In vista della nuova fase del conflitto, ha ribadito le sue richieste all'occidente: "Abbiamo bisogno di armi. Ho il 100% della fiducia nelle forze armate ucraine ma non ho fiducia sul fatto che riceveremo quello di cui abbiamo bisogno".

Le sirene antiaeree hanno risuonato anche stanotte in gran parte delle regioni dell'Ucraina, con la Russia che prepara l'assalto al Donbass.

Su questo concordano numerosi analisti, dopo aver esaminato le immagini satellitari che mostrano centinaia di veicoli militari in movimento. Primo obiettivo dell'attacco sarebbe la città di Izium, poi toccherebbe a Dnipro, considerata un "obiettivo strategico". La conferma arriva anche da Ramzan Kadyrov, capo della repubblica russa della Cecenia e comandante delle milizie cecene impegnate nella guerra in Ucraina: "Ci sarà un'offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo libereremo completamente Luhansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città" ha detto in un video pubblicato sul suo canale Telegram.

La Russia sta concentrando decine di migliaia di soldati per la la nuova offensiva, che potrebbe essere decisiva per l'esito del conflitto. Anzi, l'offensiva finale nella regione orientale del Donbass di fatto "è già iniziata". È la sintesi di quanto detto dal presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, in videocollegamento con il Parlamento della Corea del Sud, e da Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell'Interno ucraino.
Le forze filorusse di Donetsk hanno fatto sapere che intensificheranno la loro lotta in Ucraina orientale. Mentre l'esercito ucraino dice che si sta preparando per "la battaglia finale" nella città assediata di Mariupol.

Nove corridoi umanitari, anche dalla città sotto assedio, Mariupol

Il vicepremier Iryna Vereshchuk è tornata ad invitare gli abitanti delle regioni di Luhansk, Donetsk e Kharkiv a lasciare le proprie abitazioni. "Spesso la decisione di evacuare si rimanda, si pensa che tra un po' la guerra finirà. Purtroppo devo dire che non sarà così. Dobbiamo essere resilienti e molto responsabili verso noi stessi e le nostre famiglie. Se è possibile evacuare, allora per favore evacuate" ha affermato la vicepremier ucraina. Stando a quanto riportato dalla commissaria ucraina per i diritti umani Lyudmila Denisova 33mila tra gli abitanti di Mariupol sono stati deportati con la forza in Russia e nei distretti temporaneamente occupati della regione di Donetsk. Nelle zone occupate della città "e' in corso una brutale retata di civili, condotta con l'assistenza di collaboratori locali", ha detto Denisova.

Proprio a Mariupol infatti sembra che le milizie separatiste filorusse siano riuscite a conquistare nuovo terreno: la città portuale ucraina, assediata ormai da settimane, ora è divisa in due parti, come afferma l'equipe di esperti dell'Institute for the Study of War nel suo ultimo report. I combattenti ucraini - circa 3mila - si trovano nel porto principale a sud-ovest e nell'acciaieria Azovstal a est.
Nel corso della giornata nove autisti che lavorano per "Help People", un gruppo di volontari ucraini che fornisce cibo e medicine per i bisognosi e assiste nelle evacuazioni, sono stati trattenuti dall'esercito russo. La denuncia arriva dalla Cnn. Dieci autisti di minibus erano nella regione del Donbass per aiutare l'evacuazione dei civili dalla città assediata di Mariupol, operando su veicoli privati in una missione di salvataggio di basso profilo. I soldati russi li hanno fermati e hanno cercato di convincerli a portare gli autobus in Russia. Quando gli autisti hanno rifiutato, sono stati fatti prigionieri, ha spiegato Alex Voronin, il capo dell'organizzazione non governativa. Voronin ha detto alla Cnn di aver perso i contatti con tutti gli autisti tranne uno.

Decine di migliaia di persone sono morte a Mariupol, nella regione di Donetsk. Lo ha annunciato il presidente dell'Ucraina sempre parlando davanti al parlamento della Corea del Sud. Il presidente ucraino ha osservato che la situazione peggiore è attualmente a Mariupol, poiché la città è stata bloccata dalle truppe russe dal primo marzo. "Mariupol è distrutta. Ci sono decine di migliaia di morti, ma anche cosi' i russi non fermano l'offensiva. Vogliono fare di Mariupol una città evanescente", ha detto Zelensky.



Secondo l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) 1.793 civili sono stati uccisi e 2.439 feriti in Ucraina da quando è iniziata l'invasione russa su larga scala. Tra i morti ci sono "458 uomini, 294 donne, 27 ragazze e 46 ragazzi, 69 bambini e 899 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. I feriti includono 279 uomini, 213 donne, 47 ragazze e 46 ragazzi, 136 bambini e 1.718 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto".

"A provocare la maggior parte di vittime è stato l'uso di esplosivi, i bombardamenti dell'artiglieria pesante, i sistemi di razzi a lancio multiplo, gli attacchi missilistici e aerei", dice il rapporto. L'OHCHR ritiene, comunque, che "le cifre reali siano considerevolmente più alte", "poiché la ricezione delle informazioni da alcune località in cui si sono svolte intense ostilità è stata ritardata e molti rapporti sono ancora in attesa di essere confermati. Questo riguarda, per esempio, le zone di Mariupol e Volnovakha, Izium (regione di Kharkiv), Popasna (regione di Luhansk) e Borodianka (regione di Kyiv), dove si afferma che ci siano numerose vittime civili".


“Sono oltre 7,1 milioni le persone sfollate a causa della guerra in Ucraina. La metà sono bambine e bambini”: ha affermato Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia. “A quasi due mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, la situazione dei bambini è sempre più grave – ha aggiunto -. Più della metà dei bambini ucraini sono ora sfollati all’interno del Paese o sono fuggiti nei Paesi vicini. I bambini e le bambine continuano a essere uccisi, feriti e profondamente traumatizzati dalla violenza devastante che li circonda, sono terrorizzati, sotto shock e alla disperata ricerca di sicurezza. I bambini in tutta l’Ucraina hanno urgente bisogno di stabilità, protezione e cure. Gli attacchi con armi esplosive continuano nelle aree urbane popolate colpendo sempre di più le loro case , le scuole, gli ospedali, i sistemi idrici, le centrali elettriche e i luoghi in cui i civili cercano riparo”. “Migliaia di bambini e bambine – ha proseguito – continuano a essere costretti a proteggersi nei rifugi sotterranei e nelle stazioni della metropolitana, dove le condizioni sono disastrose”. “La guerra e lo sfollamento di massa – ha concluso – stanno danneggiando i mezzi di sussistenza delle famiglie lasciando molte persone senza un reddito sufficiente per soddisfare i loro bisogni primari e incapaci di fornire un sostegno adeguato ai propri figli. L’Ucraina sta esaurendo le forniture essenziali, è per questo sempre più urgente un pacchetto di forniture e servizi per donne e bambini”.

Nella notte le sirene per allarme attacco aereo sono suonate anche altre città ucraine, da Kiev a Odessa, Dnipro e Leopoli.
Mentre la regione di Kharkiv, nell'est dell'Ucraina, è stata bombardata dai russi 66 volte nelle ultime 24 ore
: gli attacchi hanno causato 11 morti, tra cui un bambino di 7 anni, mentre un altro di 14 è stato ferito, fa sapere il governatore della regione Oleh Synehubov, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. L'esercito russo, ha spiegato Synehubov, ha usato artiglieria, mortai e sistemi lanciarazzi multipli per attaccare i quartieri residenziali della regione.

Saccheggiato il seminario cattolico di Vorzel a Kiev, trafugato anche il calice di Giovanni Paolo II

“I nostri sguardi sono tristi, ma è incredibile che tutti siano rimasti vivi”. Con queste parole il vescovo della diocesi cattolica latina di Kiev monsignor Vitalii Kryvytsky, ha annunciato sulla sua pagina Facebook che il seminario teologico di Vorzel è stato saccheggiato. Il seminario che si trova nella regione di Kiev, è stato quindi uno dei siti presi di mira nel corso dei combattimenti che ci sono stati in quella zona. I saccheggiatori – racconta il vescovo – hanno sfondato il cancello e sono entrati rubando e portando via tutto quello che poteva avere un certo valore: “dai condizionatori alle lavatrici, computer, router, attrezzature da cucina…persino vecchie scarpe da ginnastica del Padre-Rettore, con cui amava correre”, scrive monsignor Kryvytsky.

Vitalii Kryvytsky/Facebook

Preti e seminaristi sono stati derubati delle loro cose personali. Purtroppo, i predatori hanno portato via anche alcuni oggetti liturgici, tra cui un calice che aveva utilizzato Giovanni Paolo II in una Santa Messa, presieduta nel 2001, durante la sua visita apostolica nel Paese.
Sono stati danneggiate anche diverse auto ed alcuni locali a seguito di esplosioni, ma “ringraziamo il Dio Onnipotente” per aver preservato il seminario “da una distruzione maggiore”. Ci vorrà tempo perché la vita del seminario torni di nuovo”. La struttura è priva di acqua, luce e gas. Ciò nonostante un gruppo di sacerdoti e il rettore hanno accettato di tornare per rimettere a posto la struttura il prima possibile.

Crimini di guerra in Ucraina: come procedono le indagini

Mentre la Cina chiede un'indagine "equa, indipendente e trasparente" sull'attacco alla stazione di Kramatorsk, che ha causato più di 50 morti, il ministro degli Esteri olandese Wopke Hoekstra ha organizzato in Lussemburgo un incontro dei ministri degli Esteri dell'Ue con il procuratore della Corte Penale Internazionale dell'Aja, Karim Khan. Lo comunica il ministero degli Esteri dei Paesi Bassi. Durante il meeting, Khan ha informato i ministri sui progressi delle indagini portate avanti dalla Corte sui crimini di guerra commessi in Ucraina.

Un gruppo di poliziotti della Gendarmerie francese è arrivato a Leopoli, nell'ovest dell'Ucraina, per assistere la polizia ucraina "nelle indagini sui crimini di guerra commessi intorno a Kiev". Lo ha annunciato l'ambasciatore francese in Ucraina Etienne de Poncins. Si tratta della "prima" unità straniera ad "apportare un tale aiuto", spiega il diplomatico su Twitter. "Saranno impegnati in un duro lavoro da domani", aggiunge l'ambasciatore che accompagna il tweet con una foto che mostra una quindicina di gendarmi, tra cui una donna, in uniforme blu, in posa davanti ad un camion bianco dell'Istituto di ricerca criminale della Gendarmeria nazionale.

Proseguono nel frattempo le attività per accertare se siano stati commessi crimini di guerra dal 24 febbraio a oggi da parte dei russi. Secondo l'intelligence del Ministero della Difesa del Regno Unito "ulteriori prove continuano ad emergere dopo il ritiro delle forze russe dall'Ucraina settentrionale, ciò include la scoperta di una tomba improvvisata contenente civili ucraini morti vicino a Buzova".

"Alcuni proiettili e corpi estranei rimossi dai feriti saranno portati come prove in tribunale per crimini contro l'umanità e violazioni delle convenzioni riguardanti l'uso di bombe a grappolo da parte dei russi" aggiunge il ministro della Salute ucraino Viktor Lyashko, dopo una visita a Chernihiv.


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