mercoledì 11 aprile 2018
In un tweet il presidente americano annuncia con un tweet l'operazione in seguito ai presunti attacchi con il gas
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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avvertito la Russia che sta preparando una risposta al presunto attacco con armi chimiche in Siria. Attraverso un tweet, il numero uno della Casa Bianca ha invitato la Russia a prepararsi "perché (i missili) arriveranno, belli e nuovi e smart! Non bisogna essere partner di un Animale che Uccide con il Gas", ha aggiunto, riferendosi al presidente siriano, Bashar Assad.

Un linguaggio decisamente fuori contesto, che ha suscitato un'immediata reazione. "I missili 'intelligenti'dovrebbero volare verso i terroristi, non verso il governo legittimo" della Siria. È la prima risposta di Mosca al tweet di Donald Trump, per bocca della portavoce del ministero degli Esteri russo. Non solo: la Russia sostiene che i missili che i missili americani potrebbero essere usati per distruggere le prove dei sospetti attacchi chimici. E intanto oggi e domani avvia esercitazioni navali vicino alle acque territoriali siriane con 15 vascelli tra cui sottomarini e due fregate dotate di missili da crociera Kalibr.

Il governo siriano, dal canto suo, definisce "spericolate" e "avventate" le minacce americane di un attacco militare. In un comunicato del ministero degli Esteri diffuso dall'agenzia ufficiale Sana si afferma che "il pretesto delle armi chimiche è evidentemente una scusa debole e non sostenuta da prove". E che le "minacce americane mettono in pericolo la pace e la sicurezza internazionali.

Intanto il presidente siriano Bashar al Assad ha lasciato il suo palazzo a Damasco nella mattinata, accompagnato da un convoglio militare russo, nel timore di subire attacchi da parte delle forze aeree occidentali. Lo riferisce Sky News Arab, riportandolo da media israeliani e libanesi.

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L'allerta di Eurocontrol sul traffico aereo

All'allarme su sviluppi imminenti si aggiunge il monito alle compagnie aeree inviate da Eurocontrol, che ha rilanciato l'allerta della European Aviation Safety Agency: attenzione al traffico aereo nel Mediterraneo orientale e nell'area di Nicosia "a causa del possibile avvio di raid in Siria con missili aria terra e con missili cruise nelle prossime 72 ore". L'organizzazione intergovernativa - che monitora il traffico aereo a livello europeo - ammonisce inoltre "sulla possibilità di interruzioni ad intermittenza dell'equipaggiamento di navigazione radio" e invita la linee aeree a "prestare la dovuta attenzione nel pianificare le operazioni di volo nell'area del Mediterraneo orientale e dello spazio aereo di Nicosia".

Il cardinale Zenari: ignorati gli appelli di papa Francesco

"La situazione è delicata. Posso solo esprimere una deplorevole constatazione delle divisioni in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, soprattutto di fronte a fatti tanto gravi come il recente supposto utilizzo di armi chimiche a Douma, sobborgo della Ghouta orientale. È da deplorare l'ennesima divisione in seno al Consiglio di Sicurezza dell'Onu". Così, al Sir, il nunzio apostolico in Siria, il cardinale Mario Zenari, commenta quanto sta accadendo in queste ore nel Paese dove soffiano sempre più forti i venti di guerra. Sembrano essere caduti, dunque, nel vuoto gli appelli per la pace in Siria di papa Francesco. "Sono tanti gli appelli di Papa Francesco per la pace in Siria, due nel giro di una settimana, nel giorno di Pasqua e la domenica successiva - dichiara sempre al Sir il nunzio - il Papa ogni volta che si riferisce alla Siria usa sempre i termini amata e martoriata , il che dice tutto dell'affetto e del pensiero che il Pontefice nutre verso questo Paese".

La (presunta) strage con i gas

Sabato 7 aprile un gruppo armato ribelle e un'organizzazione di soccorritori presente nella città di Douma, nella Ghouta orientale,
hanno denunciato un presunto attacco con "gas tossico", che ha ucciso decine di persone, causando un'ondata di condanne internazionali. L'Organizzazione per il proibizionismo delle armi chimiche (OPCW) ha annunciato che invierà una missione di ispezione per indagare sul presunto attacco chimico, su richiesta dello stesso governo siriano. Sia Damasco che Mosca negano che questo attacco sia mai avvenuto. Stati Uniti, Francia e Regno Unito accusano invece il regime di aver attaccato la popolazione civile con un non meglio specificato gas tossico. L'organizzazione mondiale della Sanità ha riferito di almeno 500 casi di intossicazione registrati sabato a Duma.

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