lunedì 23 marzo 2009
Nuova stretta delle autorità cinesi sul Tibet. La polizia cinese ha arrestato 95 monaci del monastero di Rabgya, nella provincia del Qinghai, dopo che centinaia di persone avevano attaccato una caserma della polizia causando il ferimento di alcuni agenti. Intanto, in seguito alle pressioni di Pechino, il governo sudafricano ha negato il visto di ingresso al Dalai Lama, atteso la prossima settimana a Johannesburg per una conferenza sulla pace.
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Nuova stretta delle autorità cinesi sul Tibet. La polizia cinese ha arrestato 95 monaci del monastero di Rabgya, nella provincia del Qinghai, dopo che centinaia di persone avevano attaccato una caserma della polizia causando il ferimento di alcuni agenti. Secondo quanto riferito dall'agenzia ufficiale Xinhua "la polizia ha arrestato sei assalitori e altri 89 persone (tutti monaci tranne due) che si sono consegnati". A dare il via alla protesta era stato l'arresto di un uomo di Rabgya, Zhaxi Sabgwu dopo che nella sua stanza era stato trovata una bandiera tibetana e materiale propagandistico anticinese. Il prigioniero sarebbe riuscito a darsi alla fuga attraversando a nuoto il fiume Giallo.Il Sudafrica nega il visto al Dalai Lama. Intanto il governo sudafricano ha negato il visto di ingresso al Dalai Lama , atteso la prossima settimana a Johannesburg per una conferenza sulla pace, su pressione cinese. È quanto denuncia il sudafricano Sunday Independent secondo cui il visto sarebbe stato negato lo scorso 4 marzo, a pochi giorni dal 50 anniversario della rivolta tibetana a Lhasa. Alla conferenza, in programma venerdì prossimo 27 marzo oltre al Dalai Lama è prevista la presenza di diversi Premi Nobel per la Pace, tra cui l'ex arcivescovo Desmond Tutu e l'ex premier sudafricano Friederick Willy de Klerk, Nelson Mandela e Martti Ahtisaari. Un portavoce dell'ambasciata cinese a Pretoria, ha ammesso che Pechino ha chiesto a Pretoria di non concedere il visto, avvertendo di possibili ripercussioni negative sulle relazioni bilaterali tra i due paesi. Il ministero degli Esteri sudafricano ha smentito tutto precisando che il Dalai Lama non era stato invitato alla conferenza, escludendo quindi qualsiasi interferenza cinese al riguardo.
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