sabato 13 aprile 2024
L'aggressore è stato ucciso da una poliziotta dopo aver colpito diverse persone che facevano shopping al Westfield Bondi Junction. Uccisa anche una madre, ferito il figlio neonato. "Non è terrorismo"
Polizia e soccorsi sul luogo dell'attacco

Polizia e soccorsi sul luogo dell'attacco - Ansa

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Paura al centro commerciale Westfield Bondi Junction di Sydney, dove poco prima delle 16 locali un uomo ha iniziato all'improvviso ad accoltellare i clienti. In pochi attimi il tranquillo sabato pomeriggio di shopping è stato cancellato dal terrore e dalle urla di chi tentava di mettersi in salvo. Nel giro di pochi minuti il centro commerciale è stato isolato dalle forze dell'ordine, che hanno bloccato anche le strade circostanti. Sul posto sono intervenute anche diverse ambulanze.

Il sospetto è stato individuato e ucciso da una poliziotta, che sui social è già stata proclamata "eroina nazionale". All'inizio si era parlato anche di un secondo soggetto in azione, ma dopo un paio d'ore la polizia ha smentito: l'aggressore ha agito da solo. Pesante il bilancio, confermato dalle forze dell'ordine: sono sette i morti dell'attacco, compreso l'accoltellatore. A muovere la mano omicida una furia cieca, che non ha risparmiato nemmeno i più indifesi. Tra le vittime c'è infatti anche la madre di un neonato, colpita mentre tentava di proteggere il figlioletto, anche lui rimasto ferito. La donna è stata portata in ospedale insieme ad altri sette feriti, ma non ce l'ha fatta. Un dramma nel dramma.

Da subito gli investigatori hanno cercato di capire il movente del gesto, prendendo in considerazione anche l'ipotesi di un attentato. Ma sono bastate poche ore per scartare l'idea più inquietante. "Non si tratta di un episodio di terrorismo". Protagonista del pomeriggio di follia un 40enne, già noto alle forze dell'ordine, che si è presentato nello shopping center in completo da rugby e con un coltello in mano, precipitando l'Australia intera in una giornata da incubo. "Se è la persona che crediamo, non ha un'ideologia" ha spiegato il commissario Karen Webb.

Terrorismo o no, il Paese è sconvolto. La premier australiana ad interim del Nuovo Galles del Sud, Penny Sharpe, si è detta "scioccata" dall'attacco: "I miei pensieri e quelli del governo sono in questo momento con le vittime, le loro famiglie e i primi soccorritori, così come con coloro che potrebbero aver assistito a questi eventi orribili".

Nello shopping center si sono vissuti momenti di grande paura e tensione, mentre i media raccoglievano testimonianze drammatiche dalle persone che cercavano di trovare riparo. Un ragazzo ha chiamato il Sydney Morning Herald raccontando di aver aiutato la mamma aggredita e il suo bambino a nascondersi in un negozio, dopo aver visto che un uomo si era scagliato contro di loro. Purtroppo non è servito per salvare la vita alla donna, mentre il piccolo è stato soccorso e ricoverato.

Le immagini dell'attacco hanno iniziato a rimbalzare sui social, mostrando l'aggressore vestito in pantaloncini e maglietta sportiva muoversi all'interno dell'edificio brandendo un lungo coltello. Un altro video mostrava un uomo cercare di bloccarlo mentre si trovava sulle scale mobili, gente che scappa da lui e feriti a terra in un bagno di sangue. Altre immagini hanno immortalato l'aggressore esanime a terra, mentre una poliziotta tentava di capire se era ancora vivo dopo esser stato colpito.



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