venerdì 1 marzo 2024
Da Parigi a Pechino, da Roma a Berlino si chiede di «fare luce su quanto è accaduto». Si rafforza la richiesta internazionale di un cessate il fuoco.
Una delle vittime della strage avvenuta durante la distribuzione di vivere a Gaza

Una delle vittime della strage avvenuta durante la distribuzione di vivere a Gaza - ANSA

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Un coro di condanne. La strage di Gaza scuote una comunità internazionale apatica e inconcludente. L’ennesimo spargimento di sangue, avvenuto mentre era in corso la distribuzione di aiuti alimentari e costato la vita a più di 100 palestinesi, rafforza la richiesta unanime di un “cessate il fuoco”. Ma lo sdegno si è arena ancora una volta in sede Onu. Gli Stati Uniti hanno bloccato al Consiglio di sicurezza dell'Onu una dichiarazione di condanna di Israele per la strage avvenuta ieri a Gaza City. Il testo, presentato dall'Algeria, esprimeva "profonda preoccupazione" ed indicava che la tragedia era stata innescata "dal fatto che le forze israeliane hanno aperto il fuoco". Secondo l'ambasciatore palestinese all'Onu, Riyad Mansour, nella riunione d'emergenza a porte chiuse del Consiglio 14 su 15 membri del Consiglio sostenevano il testo presentato dall'Algeria. Ma non gli Stati Uniti: "Le parti stanno lavorando ad una formula per vedere se possiamo avere una dichiarazione, il problema è che in questa non abbiamo tutti i fatti" ha detto ai giornalisti il vice ambasciatore Robert Wood, sottolineando di volere un testo che rifletta "il necessario giusto controllo riguardo alle responsabilità".

Il segretario generale dell'Onu António Guterres si è detto scioccato dagli eventi che ha "condannato", ritenendo necessaria una "indagine indipendente" per individuare i responsabili. "Non sappiamo esattamente cosa sia successo. Ma se queste persone sono state uccise dal fuoco israeliano, se sono state schiacciate dalla folla, o investite da camion, si tratta di atti di violenza, in un certo senso, legati a questo conflitto", ha dichiarato il suo portavoce, Ste'phane Dujarric. Ferma condanna anche da Pechino. "Esprimiamo il nostro dolore per le vittime e la nostra solidarietà ai feriti", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. A Washington, il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha precisato che il suo Paese, fedele alleato di Israele, esige "risposte" dopo questa tragedia. "Siamo in contatto con il governo israeliano da questa mattina presto e sappiamo che è in corso un'indagine. Seguiremo da vicino questa indagine e faremo pressione per ottenere risposte", ha aggiunto. La Casa Bianca ha inoltre annunciato che il presidente Joe Biden aveva discusso telefonicamente di questo "episodio tragico e allarmante" con l'emiro del Qatar e il presidente egiziano.
A Roma, il capo della diplomazia italiana Antonio Tajani ha postato su X che "le tragiche morti a Gaza richiedono un cessate il fuoco immediato per consentire maggiori aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi e la protezione dei civili". A Madrid, il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha giudicato "inaccettabile quanto accaduto a Gaza, dove decine di civili palestinesi sono morti mentre aspettavano il cibo". "Ciò sottolinea l'urgenza di un cessate il fuoco", ha affermato.
A Parigi, il presidente Emmanuel Macron ha espresso la sua "più ferma disapprovazione per questi colpi" contro i civili "presi di mira dai soldati israeliani" e ha chiesto "verità, giustizia e rispetto del diritto internazionale".
In Turchia, le autorità hanno denunciato "un nuovo crimine contro l'umanità'" e hanno ritenuto che questa tragedia "sia la prova che Israele mira a distruggere consapevolmente e collettivamente il popolo palestinese". Anche diversi Paesi arabi del Golfo hanno condannato questi colpi da parte dell'esercito israeliano. In un post sull'area di attesa dove i civili cercavano di ottenere aiuto.
Per gli Emirati Arabi Uniti, "le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira un gruppo di migliaia di residenti palestinesi della Striscia di Gaza che aspettavano che arrivassero loro aiuti umanitari". Il governo del Qatar, da parte sua, "ha condannato con la massima fermezza l'atroce massacro commesso dall'occupazione israeliana contro civili indifesi". "La continuazione dei crimini dell'occupazione, come parte della sua brutale guerra contro la Striscia di Gaza, dimostra giorno dopo giorno la necessità di un'azione internazionale urgente per porre immediatamente fine a questa aggressione senza precedenti nella storia recente", ha aggiunto il ministero degli Affari esteri. In Kuwait le autorità hanno condannato anche "questo nuovo crimine commesso dalle forze di occupazione israeliane" e hanno ricordato "la necessità di un cessate il fuoco immediato e urgente, per garantire l'ingresso di soccorsi e aiuti umanitari per i civili palestinesi indifesi. Ad Amman le autorità giordane hanno denunciato "una chiara violazione del diritto internazionale umanitario". Questa tragedia "si verifica quando non esiste una posizione internazionale per fermare questa guerra e questo massacro che Israele sta commettendo contro i palestinesi e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è incapace di prendere una decisione per farla cessare", ha aggiunto il ministero degli Esteri giordano. "Privare le persone degli aiuti umanitari costituisce una grave violazione" del diritto umanitario internazionale, ha affermato il capo della diplomazia europea Josep Borrell, chiedendo "un accesso umanitario senza ostacoli a Gaza" e denunciando "nuove carneficine" e morti "totalmente inaccettabili".

A Berlino, il capo della diplomazia tedesca Annalena Baerbock ha rilasciato una dichiarazione in cui ritiene che "l'esercito israeliano deve garantire, dopo il crollo dell'ordine pubblico in gran parte della Striscia di Gaza, affinché possa avere luogo la distribuzione degli aiuti umanitari.



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