
Lyudmila Vasilyevna - Screenshot da X
Oggi il Tribunale di San Pietroburgo ha condannato Ljudmila Vasiljeva a una multa di 10.000 rubli. Non hanno osato comminare pene detentive per il rispetto di cui questa straordinaria donna gode. Ljudmila è una blokadniza, una sopravvissuta all’assedio di Leningrado durante la Seconda guerra mondiale. I sopravvissuti sono la memoria viva di una delle pagine più tragiche della storia. Morirono centinaia di migliaia di persone e in Russia lo sa anche un bambino. Ljudmila del resto sin dal primo giorno dell’aggressione all’Ucraina è scesa in piazza, ha esposto cartelli. In occasione delle elezioni per il Governatore di San Pietroburgo ha anche tentato di candidarsi raccogliendo molte firme a suo supporto, senza però raggiungere il numero necessario per partecipare alle elezioni. In molti sostengono sia successo per la forte pressione delle autorità che ha spaventato non poco anche i più coraggiosi. In fondo firmare per la sua candidatura sotto lo slogan apertamente contrario alla guerra, equivaleva a fornire una lista con nomi, cognomi e indirizzi di chi si oppone. Ma le persone e giovani soprattutto che si sono mobilitati per lei sembrano avere vissuto occasioni importanti di condivisione e speranza.
Ljudmila rappresenta qualcosa che va ben al di là di una simpatica ma innocua signora che non smuove le montagne. La multa che le è stata inflitta è la dimostrazione di una “premura” non riservata ad altri. Basti pensare a quanto accaduto coi poeti Artem Kamardin, Nikolaj Dajneko e Yegor Shtovba e altri che per molto meno hanno avuto condanne tra 7 e 20 anni di carcere. Il "crimine" di Ljudmila è avere "screditato le forze armate" avendo esposto in occasione dell'anniversario dell'invasione dell'Ucraina un cartello con scritto: "Gente, fermiamo la guerra! Siamo responsabili della pace sul pianeta Terra". Due facce di una Russia che vede da un lato la Corte che la condanna e dall'altra tanta gente che l'abbraccia scandendo "Grazie!" e regalandole mazzi di fiori. Un'immagine che dice molto del travaglio che tanti russi vivono e non solo dall'inizio dell'aggressione all'Ucraina.
Ludmila da sempre è una pacifista in prima linea per la pace. Nonostante l'abbiano fermata più volte continua a invitare le persone a restare umane, le richiama alle proprie responsabilità. Ringraziando soprattutto i tanti giovani che non l'hanno mai abbandonata con affetto e stima per il suo coraggio per quanto lei con la sua credibilità continua a dimostrare. Uscendo dal Tribunale ha detto: "Dobbiamo cercare di vivere abbastanza per vedere la meravigliosa Russia del futuro" e rispondendo ai giornalisti che le chiedevano come giudica il provvedimento ha detto "Resisterò. Naturalmente si tratta di un'ingiustizia e come sempre non mi metterò a gridare ma farò appello alla ragione. Del resto, secondo voi cos'altro dovrebbe fare una sopravvissuta all'assedio? Non posso che pensare alle vittime della guerra di una parte e dell'altra. Credo che nel XXI secolo non dovrebbero più esistere guerre sul nostro pianeta.". Come Ljudmila la pensavo altre donne sono in carcere con la prospettiva di restarvi per scontarne 7- 8 anni per avere fatto un post su Telegram o Instagram sui civili morti a Dnipro, Marjupol, Bucha. Giornaliste, anestesiste, pediatre, artiste, attiviste e semplici cittadine la cui coscienza non permette di tacere.