
L’islam tradizionale distingue tra le donne imparentate con l’uomo (madre, sorella, zia, moglie e figlia), e quelle a lui estranee. Alle prime è consentito porgere la mano per salutarle, alle altre no, in base a un famoso “hadith” di Maometto (“io non stringo la mano alle donne”) e altri detti e usanze. Porgendo sabato scorso la mano a Melania Trump, una donna estranea, oltretutto sposata e non velata, re Salman ha voluto dare prova di una certa apertura mentale, ma ha contravvenuto agli insegnamenti wahhabiti impartiti nelle scuole saudite, che sono i più intransigenti in materia di interpretazione dei testi sacri.
Sui siti islamici abbondano le norme e pronunciamenti giuridici (hukm e fatwa) a proposito della stretta di mano con una donna. “Non c’è dubbio che il fatto che un uomo tocchi una donna estranea sia una delle cause della tentazione che suscitano i piaceri carnali e induce l’individuo al proibito (haram), si legge su un sito salafita. Sul sito IslamQA, diffuso in 16 lingue diverse, lo sceicco Mohammad Saleh al-Munjid scrive che “alcuni musulmani si sentono in forte imbarazzo quando una donna straniera porge loro la mano per salutarli. Alcuni pretendono – oltre alla promiscuità – di essere costretti a salutare l’insegnante o la compagna di scuola e università oppure la collega di lavoro, ma questo pretesto è inaccettabile”. “È dovere del musulmano – conclude – vincere la tentazione e chiedere gentilmente scusa, illustrando che non intende con ciò offendere, ma soltanto obbedire ai comandamenti della sua religione”.