sabato 4 maggio 2019
Colpito il sud dello Stato ebraico dopo l'uccisione di 4 palestinesi ieri negli scontri con l'esercito. Feriti due israeliani, i caccia bombardano: morta bimba di 14 mesi. Chiusi i valichi
I raid aerei israeliani su Gaza (Ansa)

I raid aerei israeliani su Gaza (Ansa)

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Torna alta la tensione in Medio Oriente: dalla Striscia di Gaza sono stati sparati oltre 200 razzi contro il sud d'Israele, provocando la reazione delle forze di difesa dello Stato ebraico (Idf) che hanno bombardato l'enclave palestinese, prendendo di mira una serie di obiettivi di Hamas.

Finora si sono registrati quattro palestinesi feriti e almeno un morto, il 22enne Imad Nasser, che si va ad aggiungere ai tre di ieri, due uccisi durante gli scontri al confine tra la Striscia e Israele e due successivamente in un raid israeliano sull'enclave in ritorsione per il ferimento di due soldati ad opera di cecchini palestinesi lungo la barriera di separazione. Secondo i media palestinesi anche una neonata di 14 mesi è morta a seguito delle ferite riportate in un attacco israeliano a Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza dopo i azzi lanciati sullo stato ebraico. Lo ha annunciato il ministero della sanità di Gaza secondo cui Seba Abu Arar è morta in ospedale dove era stata ricoverata.

In Israele sono risuonate ripetutamente le sirene d'allarme nelle comunità vicine all'enclave palestinese, come Ashkelon e Sderot, ma anche in quelle nelle regioni di Eshkol e Shaar Henegev; il sistema di difesa missilistico Iron Dome è entrato in funzione diverse volte, intercettando decine di razzi, e i rifugi pubblici sono stati aperti. I soccorsi hanno fatto sapere che non ci sono vittime anche se un 15enne è rimasto leggermente ferito scappando nel rifugio, un'altra persona è stata colpita più gravemente e due cittadini sono state trattati per choc in ospedale. Un razzo ha colpito in pieno una casa ma senza fare vittime.

In risposta, l'Idf ha cominciato a bombardare la Striscia: caccia israeliani hanno distrutto due basi di lancio di razzi nell'enclave e carri armati hanno colpito diversi postazioni di Hamas. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha indetto consultazioni con il capo di Stato maggiore dell'esercito, Aviv Kochavi, e il direttore del Consiglio di Sicurezza Nazionale e altri esponenti dell'intelligence. Israele ha anche chiuso al passaggio di persone e beni i valichi con la Striscia di Gaza, così come la zona di pesca consentita al largo dell'enclave.

Nella notte, Hamas aveva minacciato vendetta per i quattro morti, avvertendo che "non permetterà che sia versato il sangue palestinese, né che continui il blocco della Striscia".

All'inizio del mese scorso, in vista delle elezioni del 9 aprile, una tregua era stata raggiunta da Israele e i gruppi militanti palestinesi sotto l'egida di Egitto e Onu, portando a una relativa calma che si è però interrotta questa settimana.

Martedì, Israele ha revocato l'ampliamento del limite di pesca dopo che un razzo è stato sparato da Gaza ed è caduto nel Mediterraneo, mentre giovedì ha bombardato un complesso militare di Hamas dopo il lancio di palloni incendiari al di là della frontiera.

Alla luce della ripresa della tensione, tre giorni fa una delegazione guidata dal leader di Hamas, Yahya Sinwar, si è recata al Cairo per consultazioni. Il segretario generale della Jihad Islamica, Ziad al-Nakhaleh, già nei giorni scorsi aveva avvertito Israele che, in caso di ferimento o uccisione dei suoi militanti, avrebbe risposto prendendo di mira le principali città dello Stato ebraico.


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