sabato 18 gennaio 2025
Il cardinale: per la popolazione un momento di liberazione, è stato un periodo orribile. Le tensioni tra Chiesa ed Ebraismo? Un'occasione per rafforzare il dialogo
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa - Ansa

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Pubblichiamo un'anticipazione dell'intervista al Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, sulla tregua a Gaza. La versione integrale sarà pubblicata domani sul quotidiano

«Finisce la guerra, non il conflitto, ma come abbiamo detto anche come ordinari cattolici di Terra Santa, la tregua è un passo necessario. Nella popolazione avvertiamo un senso di liberazione, la fine di questo terribile periodo. Siamo contenti, anche se siamo davanti a una tregua molto fragile che ha davanti ancora molti ostacoli, ma bisogna incoraggiare questi passi». Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, guarda con speranza e realismo ai giorni che verranno.

Quali sono i suoi principali timori?
Ci saranno molte difficoltà durante la tregua, il rischio di incidenti, e nelle ultime ore prima dell’entrata in vigore dell’accordo si spara ancora. Ma bisogna andare avanti, incoraggiare e sostenere questi passi.
Quali sentimenti ha raccolto dalla parrocchia di Gaza?
Le loro speranze e le loro più grandi preoccupazioni sono per quello che ancora potrebbe succedere. Ma sono molto contenti per l’imminente fine degli scontri armati e per la svolta che una tregua può portare. Restano tante domande, molte preoccupazioni. Ma almeno finiranno i combattimenti e dovrebbe arrivare un periodo di calma che permetterà innanzitutto di dare respiro alla popolazione e avere un quadro di ciò che si dovrà fare da subito (...)

Nelle relazioni tra Chiesa cattolica ed Ebraismo ci sono tensioni e di recente nuovi rimproveri a Papa Francesco...

I fraintendimenti ci sono stati e non si possono negare. Recentemente sono stati espressi in maniera molto chiara. Io li leggo tutto sommato come momento importante delle relazioni tra la Chiesa cattolica, il mondo ebraico religioso e il popolo d’Israele. Una occasione per rinforzare il dialogo, che semmai deve diventare ancora più vero e più autentico. L’importanza delle relazioni tra noi deve prevalere sulle attuali incomprensioni. Dobbiamo lavorare per superarle e per rendere le nostre relazioni ancora più forti e salde. I momenti di crisi ci sono e questo è lo è, però devono diventare una opportunità per approfondire e chiarire le incomprensioni che ci sono state. Senza avere la pretesa di essere sempre d’accordo su tutto.


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