sabato 11 febbraio 2023
Padre Norberto Pozzi, 71 anni è in ospedale ma si evitato l'amputazione della gamba. La sua auto è passata sopra l'ordigno in una località a 35 chilometri da Bozoum
Sta meglio il missionario di Lecco: l'auto era saltata su una mina
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Padre Norberto Pozzi, 71 anni, sta meglio e i medici sono riusciti a evitargli l'amputazione della gamba. Lo riferisce all'agenzia Fides da Bozoum un confratello, padre Aurelio Gazzera: “Padre Norberto Pozzi sta meglio, gli hanno tolto il respiratore ed ora respira da solo. Mi hanno appena telefonato dall’ospedale di Entebbe”.

Venerdì scorso il religioso, accompagnato da altre cinque persone, stava guidando nel nord del Centrafrica quando il suo veicolo è saltato su una mina. Il resto dei passeggeri ha riportato ferite più leggere. “Il nostro confratello, padre Norberto, è rimasto gravemente ferito oggi – aveva confermato padre Gazzera –. La sua auto è passata sopra una mina a 35 km da Bozoum”.

Il religioso lombardo, originario di Lecco, era approdato in Centrafrica con una formazione da geometra e dal 1980 ha lavorato per otto anni come muratore. Dopo essere rientrato in Italia è diventato sacerdote carmelitano e nel 1995 è rientrato nella capitale centrafricana, Bangui, come sacerdote. Sabato mattina era stato trasportato dal nord del Paese verso la capitale con un elicottero della Missione Onu in loco (Minusma). “Siamo molto preoccupati perché ieri non eravamo neanche sicuri che riuscisse a sopravvivere – aveva detto da Bangui ad Avvenire padre Federico Trinchero, sacerdote dello stesso ordine –. Ora sembra che la sua salute si stia stabilizzando ma probabilmente perderà la sua gamba”.

Nonostante alcuni progressi in termini di sicurezza, il Centrafrica continua ad essere un territorio fragile nella morsa di diversi gruppi armati. Il presidente centrafricano, Faustin-Archange Touadera, protetto da anni dai mercenari russi di Wagner, è al potere dal 2016 e sta affrontando il suo secondo mandato. Fin dall’indipendenza nel 1960, il Paese ha conosciuto diversi colpi di Stato e violenze che negli ultimi anni hanno prodotto numerosi gruppi ribelli, alcuni legati alla comunità cristiana e altri a quella musulmana. La causa di questa instabilità è però nelle ingenti risorse minerarie presenti in gran parte del sottosuolo centrafricano e nelle riserve petrolifere scoperte soprattutto nel nord-ovest.

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