venerdì 18 dicembre 2020
Lo ha confermato il governatore Aminu Bello Masari. I terroristi diffondono un video
Un fermo immagine tratto dal TG3 del video diffuso da Boko Haram, che mostra gli studenti rapiti la scorsa settimana nella città nigeriana di Kankara, a nord-ovest del Paese

Un fermo immagine tratto dal TG3 del video diffuso da Boko Haram, che mostra gli studenti rapiti la scorsa settimana nella città nigeriana di Kankara, a nord-ovest del Paese - Ansa

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Sono stati liberati 334 dei 520 studenti rapiti da Boko Haram nella località di Kankara, nord-ovest della Nigeria, venerdì scorso. Lo ha confermato il governatore Aminu Bello Masari. Poco prima del rilascio, ieri, l’organizzazione jihadista aveva diffuso un video dei ragazzi in cui uno di loro che implorava il governo nigeriano di avviare i negoziati: «Evitate azioni militari e trovare un accordo con i sequestratori».

«Prima avevo inviato un audio in cui confermavo che il nostro gruppo aveva eseguito il lavoro di Dio – spiegava una voce per molti esperti «simile» a quella di Abubakar Shekau, leader di una fazione di Boko Haram –. Qui vi mostro i miei uomini e i vostri bambini».

Il ragazzino parla nella lingua locale, hausa, e in inglese, ed è circondato dai suoi compagni di scuola. Dice di essere stato «rapito dalla gang di Abu Shekau». Un sequestro, simile in parte a quello a quello delle ragazze di Chibok sei anni prima – in questo caso Boko Haram avrebbe assoldato delinquenti locali per compiere il raid nei dormitori dell’istituto superiore governativo –, dimostra che l’organizzazione ha ampliato il raggio d’azione verso occidente. O almeno vuole farlo credere.

L’insicurezza continua a regnare anche nel sud dove ieri è stata confermata la liberazione nello Stato sudorientale di Imo – di padre Valentine Oluchukwu Ezeagu, un sacerdote nigeriano rapito due giorni prima mentre si recava al funerale del padre.

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