mercoledì 31 maggio 2023
Liberal-conservatore, già ministro degli Esteri, è stato eletto alla terza votazione. Metsola: «L'Europa conta sempre sul forte sostegno della Lettonia all'Ucraina»
Il neo presidente della Lettonia Edgars Rinkevics

Il neo presidente della Lettonia Edgars Rinkevics - Reuters

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Edgars Rinkevics è il nuovo presidente della Lettonia. Liberal-conservatore del partito Unità, già ministro degli Esteri dal 2011, il politico di soli 49 anni, è stato eletto dopo tre round di votazioni del Saeima, il Parlamento lettone: sconfitti l’attivista Elina Pinto e l'imprenditore Uldis Pilens.

«Vorrei ringraziare chi mi ha sostenuto e chi non l'ha fatto – ha commentato Rinkevics subito dopo la vittoria -: queste elezioni mostrano la forza della democrazia lettone. Sono pronto a collaborare con il Parlamento e il governo perché il nostro Paese fiorisca e la nostra società resti unita». La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha fatto i suoi auguri al nuovo capo di Stato baltico affermando che «L'Europa conta sempre sull’impegno personale di Rinkevics e sul forte sostegno della Lettonia all'Ucraina. La priorità deve essere la tutela dei nostri valori».

La Lettonia, indipendente dopo il crollo dell’Urss, membro dell'Ue e della Nato dal 2004, condivide con gli altri Stati Baltici (Lituania ed Estonia) un’importante minoranza slava e la paura per le ingerenze di Mosca nei propri affari. L’attrito fra le due popolazioni è nato a causa della russificazione forzata che i lettoni hanno denunciato durante l’impero zarista e l’Unione Sovietica. Nel 2021, secondo l’Istat locale, il 24 % della popolazione era di etnia russa, in diminuzione dal 1991, e circa 300mila russi, il 66% del totale, avevano la cittadinanza lettone. Nel 2012 un referendum costituzionale ha bocciato l’introduzione del russo come seconda lingua ufficiale. Le relazioni fra Riga e Mosca sono ulteriormente peggiorante dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Da settembre 2022 infatti, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno deciso di chiudere l'ingresso ai cittadini russi con visto Schengen, compresi quelli rilasciati da Paesi terzi.



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