
Crolla il numero dei matrimoni in Cina - ANSA
Niente da fare. Persino le parole del presidente Xi Jinping che, a più riprese, ha invitato il «popolo cinese a coltivare attivamente una nuova cultura del matrimonio e della maternità» non sortiscono effetto, infrangendosi contro quel gigantesco arretramento demografico che sta ridisegnando la geografia umana del gigante asiatico. La Cina si sposa sempre di meno.
I numeri sono impietosi. Lo scorso anno sono stati 6,1 milioni i matrimoni registrati, in calo rispetto ai 7,68 milioni del 2023. Secondo i dati pubblicati dal ministero degli Affari Civili, il crollo è stato del 20,5% nel giro di 12 mesi. Il numero di nuove unioni non è mai stato così basso dal 1986, da quando cioè Pechino ha iniziato a pubblicare le statistiche. La serie storica rende plasticamente l’entità della caduta. Nel 2013 i matrimoni registrati furono 13 milioni. In poco più di un decennio, il loro numero si è dimezzato. Parallelamente aumentano i divorzi. L'anno scorso, quasi 2,6 milioni di coppie hanno rotto il loro vincolo, con un aumento di 28.000 casi rispetto al 2023.
Non sembra funzionare il mix di interventi e misure messo in campo dalle autorità. Dal 2022, la Family Planning Association ha lanciato programmi per creare una "nuova era del matrimonio e della procreazione", arruolando decine di città per promuovere il "valore sociale della procreazione", incoraggiando i giovani a sposarsi e partorire a un'"età appropriata". Poco più che punture di spillo sul corpo del gigante alle prese con il rallentamento della crescita economica, la crisi del settore immobiliare, la disoccupazione giovanile record ma anche con la polverizzazione della famiglia tradizionale indotta da decenni di politica del “figlio unico”. I risultati inseguiti da Pechino latitano.
Secondo Yi Fuxian, demografo presso l'Università del Wisconsin-Madison, siamo davanti a un arretramento “senza precedenti. Persino nel 2020, sotto i colpi del Covid-2019, i matrimoni erano diminuiti “solo” del 12,2%". In gioco, secondo l’esperto, ci sono gli equilibri sui cui regge il gigante asiatico: "le ambizioni politiche ed economiche del governo cinese saranno rovinate dal suo tallone d'Achille demografico”. Una previsione nefasta "supportata" dai dati. Nel 2024 il numero totale di persone in Cina è calato per il terzo anno consecutivo di 1,39 milioni, attestandosi a quota 1,408 miliardi (rispetto a 1,409 miliardi del 2023).

Il presidente cinese Xi Jinping - ANSA
Un terremoto, quello demografico, le cui conseguenze scavano sempre più a fondo nel corpo della nazione. La popolazione attiva, classificata come quella di età compresa tra 16 e 59 anni, è diminuita di 6,83 milioni lo scorso anno. Gli over 60 continuano, invece, a crescere: oggi rappresentano il 22% della popolazione totale. Nel prossimo decennio, si prevede che circa 300 milioni di cinesi, l'equivalente di quasi l'intera popolazione degli Stati Uniti, andranno in pensione. Il gigante rischia di ritrovarsi con il fiato sempre più corto.