venerdì 10 luglio 2015
​Punizioni annunciate per chi si recherà in moschea a pregare. Per i miliziani sunniti radicali, sarebbe una pratica eretica non prevista dal Corano.
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La tradizionale preghiera musulmana per la fine del mese di digiuno, il Ramadan, non sarà tollerata dallo Stato islamico (Is), che considera questa pratica "una eresia", non contemplata dal Corano. È questa, secondo fonti curde irachene, l'ultima direttiva impartita dagli uomini del Califfato agli abitanti di Mosul, roccaforte dell'organizzazione terroristica nel Nord dell'Iraq. Secondo quanto riferisce oggi il sito web della tv satellitare curda "Rudaw" che cita un portavoce del Partito Democratico del Kurdistan iracheno (Pdk), Issmat Rejab, "i miliziani dell'Is hanno comunicato agli abitanti che le moschee cittadine saranno controllate nella giornata della festività di al-Iftar (rotturra del digiuno) e i fedeli che saranno visti effettuare la preghiera all'interno delle moschee saranno puniti". La stessa fonte spiega che il Califfato "ritiene che la preghiera dell'Eid (dall'arabo "Preghiera della Festa") sia una innovazione eretica".Vale la pena ricordare che nel suo discorso di proclamazione dello Stato islamico pronunciato proprio da Mosul nel giugno dell'anno scorso, l'autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi aveva avvertito: "Ogni innovazione all'Islam puro è una deviziaione". La festa di Eid al-Iftar- che quest'anno cade la settimana prossima - dura tre giorni e viene celebrata ogni anno alla fine del Ramadan. Da sempre, i musulmani di tutte le confessioni e in tutto il mondo celebrano recandosi nei luoghi di culto per una preghiera collettiva speciale, "Salat al Aid" ("La Preghiera della Festa").
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