giovedì 4 aprile 2024
Secondo uno studio, si chiameranno tutti "Sato". "Potremmo dover essere chiamati con il nostro nome o con i numeri. Per il Paese sarà una grande perdita del patrimonio familiare e culturale"
Lottatori di Sumo giapponesi "esibiscono" i figli a Tokyo

Lottatori di Sumo giapponesi "esibiscono" i figli a Tokyo - ANSA

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Suzuki? Introvabile. Takahashi? Non pervenuto. Di Tanaka e Watanabe neanche l’ombra. Yamamoto addio. Ci saranno solo e soltanto Sato. Sato ovunque, con tanto di babelica confusione. Dopo l’estinzione dei dinosauri toccherà a quella dei cognomi. Giapponesi (ma non solo). La (un po’ azzardata) "profezia" arriva da uno studio condotto da Hiroshi Yoshida, professore di economia all'Università di Tohoku e rilanciato dal quotidiano giapponese Mainichi. Tra 500 anni i cittadini giapponesi avranno tutti lo stesso cognome, “Sato” appunto. L’estinzione sarà l’effetto di due fenomeni combinati. Il primo di carattere amministrativo: il codice civile giapponese, risalente alla fine del 1800, impone alle coppie di scegliere un unico cognome. E puntualmente “vince” il cognome dell’uomo. Il secondo, molto più drammatico, è invece di natura demografica: la decrescita che rischia di trascinare nel baratro non solo i cognomi ma la stessa popolazione giapponese.
"Se tutti diventassero “Sato”, potremmo dover essere chiamati con il nostro nome o con i numeri - ha affermato l’autore dello studio -. Non penso che sarebbe un bel mondo in cui vivere''. Una nazione di “Sato”, ha aggiunto il ricercatore all'Asahi Shimbun, "non solo sarà scomoda ma minerà anche la dignità individuale", portando anche alla perdita del patrimonio familiare e culturale”.

Gli over 80 sono il 10 per cento della popolazione giapponese

Gli over 80 sono il 10 per cento della popolazione giapponese - ANSA

Una perdita che la “depressione demografica” accentuerà. Se è vero che siamo davanti a tendenze globali, in Giappone l’andamento appare drammatico. E apparentemente irreversibile. Lo scorso anno la percentuale di anziani giapponesi, di età pari o superiore a 65 anni, ha raggiunto un livello record del 29,1% della popolazione, il tasso più alto del mondo. Oltre il 10% dei giapponesi ha più di 80 anni (12,59 milioni), un tasso mai raggiunto prima. Capitolo matrimoni. Il numero di matrimoni è diminuito di quasi il 6% nel 2023 rispetto all’anno precedente, precipitando sotto quota 500mila unioni, per la prima volta in 90 anni. Persino “gli anni del coronavirus” avevano fatto meglio: nel 2020 sono stati registrati 525.507 matrimoni (comunque in calo di 73.500 rispetto all’anno precedente) mentre nel 2022 i matrimoni sono stati 504.930. I divorzi sono aumentati del 2,6% lo scorso anno.

Le previsioni sono catastrofiche. Secondo i modelli elaborati dal National Institute of Population and Social Security Research, la popolazione diminuirà del 30% entro il 2070. Il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni sarà pari al 40% della popolazione. "La possibilità che la popolazione giapponese si estingua è alta”, è l’amara conclusione del professor Yoshida.

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